lunedì 1 agosto 2016

Fisco, appalti, abusi (90)

Primaria dita di conserve napoletana, che identifica il “pelato” per eccellenza”, passata a una multinazionale, smercia sotto lo stesso nome, a prezzo maggiorato, i peggiori pelati in circolazione, vecchi, sfatti, “cinesi”. A chi giova il libero mercato internazionale.

Primarie aziende, con marchi titolati nei settori di appartenenza, sono state e sono comprate unicamente per essere rivendute, magari smembrate, o a pezzi (“spezzatino”). Un mercato che riduce e non moltiplica le attività produttive.

Autostrada di Civitavecchai, non più di cinquanta km. da Torrimpietra a Tarquinia, tre caselli. Tre code, tre bestemmie, etc., dove pagare un  euro, un euro e mezzo.Tutto per imporvi di prendere Telepass. Che non è gratuito, come dovrebbe essere, ma in abbonamento, a 16 euro, anticipati, l’anno.

Società Autostrade intensifica l’automazione – i casellanti sono ormai specie sparuta. Bene, il casello è un impedimento inutile, e non bisogna contenere i costi? Le tariffe autostradali non sono variate in base ai costi? Solo che quello di Autostrade è il casellante automatico più inutilmente complicato e esasperante. Lento. Disposto su varie bocche indistinguibili: dove i biglietti di banca, dove il tagliando, dove le monete, dove il resto? Senza didascalia a volte, nemmeno in italiano. Rifiuta  le banconote, non dà il resto in banconote, solo in monete, le monete di resto le scaraventa in un minuscolo contenitore, seminandole sul pavimento e quindi irraggiungibili.
Non ci sono atre macchinette? Sì, altrove sì. In Autostrade servono a imporre Telepass, la tassa di 16 euro l’anno.

Provate a ritracciare un plico che non vi è stato recapitato attraverso Poste Italiane, al numero verde. 803160. Dopo dieci minuti di attesa, nelle ore presumibilmente vuote (le 14 per esempio di questo primo agosto),  un operatore vi risponderà, molto gentile e inutile. Dovrete riempire moduli e attenderne l’esito.
Ma niente succederà. Riprovate dopo quaranta giorni, termine minimo consigliato, e un altro operatore gentile provvederà a riaprire la pratica e rifare il reclamo, inutile.
Perché mantenere un servizio clienti del tutto inutile - a meno che uno non disponga di un servizo legale e contenzioso? Perché lo impone la convenzione con lo Stato, non per trovare la posta mancante. .

Da quasi un anno le Poste hanno dimezzato al consegna della corrispondenza nella maggior parte dei Comuni, il postino passa una volta su due. Ma a Roma da anni ormai c’è la settimanalizzata: la postina passa nella vostra strada un giorno la settimana. Poste non l’annuncia perché è contro il contratto di programma con lo Stato, ma la posta funziona così.

Aspettiate un libro, magari già usato, in dono dagli Usa, o altro luogo fuori della Ue, i acquistato tramite Amazon, il plico andrà  in Dogana. Da cui non esce più. Cioè no, lo ritroverete qualche tempo dopo, su eBay - l’ultimo sul catalogo di una libreria antiquaria, dopo tre messi, con lo stesso prezzo del venditore americano su Amazon. .

Come fate a sapere che il plico è finito in Dogana? Semplice: le Poste vi spiegheranno che ogni plico da fuori Ue va in Dogana. Vi proporranno anche, se avete le necessarie carte dell’operatore estero (l’Usps americano ve le dà, inconcepibile che la posta non arrivi, è reato federale negli Usa), di fare una ricerca. Ma senza mai esito.

Ma c’è veramente questa Dogana, o finisce il plico in qualche ufficio delle Poste? Chi lo posta su eBay? EBay dovrebbe garantire la tracciabilità.

Non tutto per la verità finisce “in Dogana”: alcune cose dall’estero arrivano. Forse non commerciabili.

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