Cinque saggi, compresi “Il fascismo
eterno”, “Sulla stampa”, e “Migrazoni, tolleranza e intollerabile”. Con le attese
punte di arguzia. “Solo le parole contano, il resto sono chiacchiere”. Negli
anni di McCarthy si era sospettati negli Usa per essere stati “antifascisti
prematuri”: gli americani dovevano
esserlo, antifascisti, ma dopo il 1941, esserlo stati nella guerra di Spagna
era una colpa. “Ilfascismo italiano fu il primo a creare una liturgia militare,
un folklore, e persino un modo di vestire
- ruscendo ad avere all’estero più successo di Armani, Benetton e
Versace”.
Il “fascismo eterno” è invece
sistematico, troppo. Cioè asisteantico: che vuol dire “tutto è fascsimo” – per di
più senza gravitas, Eco non riunicia
alal battuta? Un modello in 14 punti su cui chiunque, compreso il fascista in petto, può costruire il mostro.
Sull’immigrazione invece, scrivendone
vent’anni fa, si può dire profetico – il contributo intitola “Le migrazioni del
Terzo Millennio”. L’intolleranza pericolosa è quella facinorosa, ignorante:
“Trovo più pericolsa l’intolleranza della Lega italiana che quella del Front
National di Le Pen. Le Pen ha ancora dietro di sé dei chierici che hanno tradito,
mentre Bossi non ha nulla, salvo pulsioni selvagge” – e poi Bossi è risultato
un moderato tra i suoi…
Umberto Eco, Cinque scritti morali, Corriere della sera, pp. 128 € 9,90
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