Il trainer
Donati e l’avvocato Tiefenbrunner promettono di andare in fondo la caso della
squalifica di Schwazer da parte della Iaaf, la federazione dell’Atletica. Ma la
Iaaf è senza fondo.
La
corruzione nello sport è talmente avida, costante e generalizzata, nel calcio,
nell’atletica e sicuramente nelle altre discipline che fatturano meno, che l’Olimpiade
si segue tra gli sbadigli. Sì Copacabana, ma… Eccetto che per il “caso umano”,
non per l’exploit atletico, a cu nessuno più crede – Bolt sarà vero? Per
Phelps, per Federica Pellerini, per la fiorettista che ricorda Parigi e Bruxelles.
La
stessa Di Francisca, la fiorettista europeista, viene da un ambiente poco raccomndabile. Arianna
Errrigo, che a Rio doveva vincere l’oro ed è uscita in eliminatoria, ha fallito
perché da un anno senza maestro. Lo ha cacciato perché allenava anche Di
Francisca.
Si
discute l’opportunità di una vignetta sessista di Mannelli su “Il Fatto”: “Riforme. Lo stato delle cos(c)e, con Maria Elena
Boschi accosciata in miniskirt. Di cui probabilmente a Boschi non frega nulla, lei
si piace. Come non frega come ai lettori, quei pochi che ancora comprano il
giornale. Ma i giornaloni Pd devono farne un caso. Per allontanare gli
(e)lettori?
Perchi “lavorano”
il “Corriere della sera”, “la Repubblica”, “la Stampa”?
Si supera
“la Repubblica”. Con Mannelli: “Questa polemica dimostra l’ipocrisia profondissima,
tutta italiana, curiale, che vuole mantenere lo status quo”. Staino: “Mannelli
è un grandissimo disegnatore, lo adoro, fa un lavoro bellissimo, ma come
satirico non mi convince”.
Dello
status quo, però, Boschi c’è già, se Dio vuole – Mannelli dove l’ha trovata?.
Boldrini,
invece, sempre a proposito della vignetta, lancia un ambiguo: “Uomini, serve un
rinnovamento”. Niente più donne? Donne accollate e senza gambe? Boldrini non
sponsorizzerà una linea islamica? Che non sarebbe male, si rilancia l’industria
tessile, a metraggio invece che a qualità.
È guerra
civile nella scuola tra test Invalsi e esami di maturità: gli studenti
meridionali, che l’Invalsi abomina, alla maturità spopolano. Invalsi ha provato
a far passare i 100 e lode meridionali prima per mafiosi, poi per corrotti,
quest’anno per revanscisti. Nessuno dice
che molte scuole, anche al Nord, rifiutano i test Invalsi. E che l’Invalsi,
“Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo”, è un organismo
di potere, molto opaco – di distribuzione di risorse.
L’esordio
operativo della sindaca di Grillo a Roma, Raggi, è per il “conferimento” della
spazzatura della Capitale agili impianti di trattamento di Terni e Orvieto. Ma
Grillo non era fervente fustigatore del business dei viaggi della spazzatura?
Coerentemente
invece a Torino la Giovane Appendino ha detto “no basta” a rifiuti che gli mandava
a trattare, a conguo pagamento, Crocetta dalla Sicilia. Ma non si è privati di
una punta di disprezzo: “Non siamo la pattumiera della Sicilia”.
Mehdi
Khosravi, esule dal 2009 a Londra, vi ha vissuto rispettato. Con statuto e
carta di rifugiato. Poi è venuto in vacanza a Lecco e la questura fulminea lo
ha arrestato su mandato degli ayatollah.
Lecco,
nomen omen?
Khosravì
non stava nemmeno a Lecco città, sono andati a scovarlo a Dorio, trecento
abitanti. Poi dice che la polizia non funziona.
Ma cosa
devono i servizi italiani a quelli iraniani, che in Italia spadroneggiano? Hanno
perfino compiuto impuniti assassinii politici – quello di Hossein Naghdi, mite
e inerme, si ricorda ancora, in pieno giorno a Roma, davanti al ministero degli
Esteri, quando scendeva dal motorino.
Si
presentano ridicole al beach-volley le egiziane, in leggings e ciador. Ma tutti
fanno finta di nulla, commenti e pettegolezzi.
Celebra Fidel
Castro per i novant’anni “Il Sole 24 Ore”. Soltanto “Il Sole”, il giornale della
Confindustria. Solo in chiave elogiativa, ai “primi novant’anni del Comandante”..
La neo
sindaca di Anguillara Sabazia, ventimila abitanti, Sabrina Anselmo, un mese fa
ha varato la giunta e questo mese, profittando delle vacanze, ha sostituito due
assessori - su cinque. Tutto in casa 5 Stelle.
Armati
di bombolette, i writer coprono i lavori degli street-artist. Li imbrattano
cioè. “È la dura legge della strada”, commenta “Repubblica”. Ma non tutti i
muri sono imbrattati, c’è un feudalità degli spazi.
Malgrado
lo scandalo delle macchine truccate, Volkswagen vende più macchine che mai. Non
solo in Italia. Concorrono tutti al prossimo rimborso?
Lo
scandalo Volkswagen negli Usa c’è stato, il danno era reale, la società ha patteggiato
la multa. In Europa invece niente, né inchiesta né scandalo. Anche se i regolamenti
anti-emissioni sono identici, e anche se in Europa Volkswagen ha venduto molte più
macchine truccate che negli Usa.
Tace la
vestale Vestager della concorrenza, tacciono i commissari all’Ambiente e all’Industria.
Ma era in guerra che Hitelr aveva tappezzato la Germania di manifesti verdi: “Taci,
il nemico ti ascolta!”
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