Non conta i morti e non consola i sopravissuti
il sindaco di Accumoli Stefano Petrucci. Sta subito lì a dire che i soccorsi
sono arrivati in ritardo, e accusa il governo, la spending review, i tagli della finanziaria. Già si vede in tv ai
talk-show sul terremoto?
Sono i sindaci i terremoti d’Italia, le frane.
Anche il
sindaco dell’Aquila Cialente fa il polemista da Vespa, in una trasmissione che
si sgrana contando i morti: 117, 120, 127…Questo Cialente, che è sindaco da
dieci anni, che altro fa?
L’Istituto nazionale d geofisica e vulcanologia
e la Commissione Grandi Rischi sono in mano agli che al processo farsa dell’Aquila
testimoniarono contro la precedente gestione per non aver “previsto” il terremoto.
Ora tacciono – gli avvoltoi questa volta sono in quiete.
Ma, allora, non si potrebbe risparmiare
abolendoli?
Il terremoto continua, i morti aumentano –
duecento? trecento? cinquecento? Ma già fioccano i “piani di ricostruzione”, di
ingegneri, geologi, urbanisti, geometri. Il terremoto è una manna, come diceva
la notte stessa dell’Aquila il gentiluomo De Vito Piscicelli, il fidanzato costruttore
della principessa Borghese. in Neuburg und Hohenstein.
Val Nerina e Alta Sabina erano state colpite dal terremoto già 37 anni fa, a settembre. Con poche vittime, cinque, ma almeno duemila case distrutte. Cittareale, Leonesa, Accumoli, Amatrice elencava Guido Vigna sul “Corriere d’informazione” i luoghi colpiti. E in Umbria: “A Norcia 700 famiglie hanno chiesto una tenda. A Cascia almeno 500”. Il terremoto è imprevedibile, ma non del tutto.
Perché
si cancella Eugenio Colorni da Venttene – si legge su eminenti giornali che il
“Manifesto” fu redatto da Ross, Spinelli e…. Ursula Hirschmann. Perché non era comunista? Neanche Rossi lo era. Perché era ebreo? Anche Ursula
Hirschmann lo era. Per ignoranza e superficialità?
“Apocalisse
in Puglia. Guerre tra clan. Violenze islamiste. Croci bruciate. Schiavismo, agguati,
incendi. Un pezzo dell’Italia oltre ogni umanità”. E nello stesso giorno: “È
italiano e si trova in Puglia il miglior resort del mondo”, premiato alla
Travel Week di Las Vegas, “la fiera del turismo”. È vero che le due notizie
vengono da giornali diversi, “L’Espresso” e “Il Sole 24 Ore”. Ma senza criterio.
Oppure è
anche qui un questione di Nord e Sud: l’apocalisse è nel Gargano, il premio nel
Salento. Ma a ruoli rovesciati è il Sud (della Puglia) che fa premo sul Nord
(della stessa Puglia).
Sessanta
ragazzi italiani, ebrei, sono volontari e volontarie nell’esercito israeliano,
scrive “Il Messaggero”. Un tempo andavano nei kibbutz, Israele bellicoso li
spaventava. Non c’è più socialismo? Meglio l’avventura?
Il mangiapreti
Hollande va dal papa per farsi benedire la proibizione del burkini. E il papa
lo accoglie benedicente. Non si sa per chi parteggiare. È una partita di furbi?
“È strano voler liberare le donne
dai vincoli dell’abbigliamento della loro religione imponendo le regole dell’abbigliamento
della nostra non-religione”, dice Michael Walzer a Viviana Mazza sul “Corriere
della sera”. Una non religione imposta (in Francia) da sindaci laici.
Ma il
filosofo sbaglia a dire l’abbigliamento della donna nell’islam un fatto
religioso. È un fatto politico, patriarcale – oggi si direbbe maschilista.
L’imam
di Firenze Elzir posta beffardo le monache al mare col soggolo e le
tuniche. Persona posata e in carriera -
è presidente delle comunità islamiche – non si evita lo sberleffo: questa Italia,
dove pure ha vissuto la maggior parte della sua vita, non merita niente. Non è
lontano dalla verità, poiché questa Italia lo ha fato rispettabile e lo rispetta.
Il predecessore
di Elzir alla presidenza delle comunità islamiche, Hamza Piccardo, si è
divertito anche lui, proponendo la poligamia per risolvere la crisi demografica…
Di “Hamza”, un italiano convertito, si poteva pensare che fosse un grillino, di
quelli del “vaffa”, e invece no, la sua è una sfida, irridente.
Trump è
Trump e Clinton non è simpatica, ma che differenza! Di Trump si cerca ogni
giorno di dimostrare che è un servo di Putin, che lo finanzia. Mentre di
Clinton, che è finanziata da regnanti arabi e affaristi non raccomandabili, ne
è socia d’affari, niente. La guerra fredda è finita da trent’anni, ma non per i
valorosi corrispondenti italiani. Sperduti nella giungla. A New York?
Malgrado
l’abitudine, colpisce sempre nelle campagne presidenziali americane il ricorso
ai “colpi bassi”: Trump è legato alla mafia russa, fa spiare Clinton da Putin, impiegava
lavoratori in nero, ha una moglie che faceva la escort, Hillary Clinton è pagata
da governi stranieri, non paga fatto uccidere l’ambasciatore americano in Libia…
Poi si vota, e gli elettori scelgono secondo opinione. Opinione politica. Sono
irrilevanti i giornali?
I
giornali e i siti americani non possono però fare a meno di chiacchiere tremende
sui candidati. Dunque,
i lettori di giornali in America sono irrilevanti per le elezioni. Irrilevanti
politicamente.
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