Non
ci sono colpi di Stato con cinquantamila congiurati. Nemmeno con cinquecento.
Hitler, che era alla frutta, fu
feroce dopo il 20 luglio: 7 mila arresti e 5.684 esecuzioni. Doveva emulare il Terrore
Rosso del ‘18, dopo l’attentato a Lenin - 6.185 fucilati, 4 mila ostaggi, 21
mila carcerati. Ma per
arrivarci dovette calcolare i parenti fino al terzo grado.
Se
quella in Turchia non è l’eliminazione dell’opposizione, che altro è? Sono “congiurati”
un terzo dei giudici, un terzo dei professori universitari, un terzo delle
forze di polizia.
Ma
forse è anche peggio. Liberare 40 mila criminali è criminale. Dell’irresponsabilità
dei despoti asiatici di un tempo, non di una società e un’economie integrate
nel vivere civile.
Tutto
questo qui accanto. Tutto questo anche nel nome dell’islam: non è un segreto che la Turchia di Erdogan è
stata ed è tramite e piattaforma dell’oltranzismo islamico, terrorismo incluso,
in-e-dalla Siria, in Egitto, in Libia, in Tunisia.
Però,
Erdogan non si critica.
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