A
tre mesi, quasi, dal terremoto ancora rovine: non ci sono più berlusconiani a
Roma, Parisi li cerca e non li trova. Nemmeno come fiduciari, futuri onorevoli
e forse ministri. Sono disanimati sotto le macerie. O allora sono disorientati.
Scoraggiati. Irritati. Questo soprattutto: dopo ave fatto trionfare la sindaca
Raggi sono lì che si mordono le mani, avviliti. Con un dubbio: e se l’uomo dei
miracoli fosse un ciarlatano?
Nell’avvilimento
emerge perfino la teoria dell’uomo cattivo. Non una novità, e anzi uno dei
pilastri dell’antiberlusconismo di professione, ma sì nella casa della fede: la
teoria che Berlusconi non ha creato l’area di centro-destra, liberale,
pragmatica, aideolgica, ma se n’è appropriato e l’ha svilita. Senza mai
concludere nulla. Nulla più di un sospetto, ma suffragato dal fatto stesso che
ora i professionisti dell’antiberlusconismo tacciono.
Roma
non si riprende dalla balzana campagna elettorale di Berlusconi, tutta in
favore di Raggi: troppa stupidità, si dicono i berlusconiani, per essere un
errore. Non tenere conto dei sondaggi, chiarissimi. Dividere il proprio voto in
tre al primo turno, per mandare al ballottaggio i due concorrenti, Pd e 5
Stelle. E al ballottaggio far vincere, anzi stravincere, i 5 Stelle. Facendo
diventare i 5 Stelle il secondo partito d’Italia, benché in perdita di
consensi.
È
troppo, in effetti, vista dall’esterno: non si può fare la somma di tutti gli
errori di Berlusconi nella campagna elettorale. Troppi per non corrispondere a
una volontà di affondare tutti – i suoi? L’uomo del resto tira i remi in barca:
vende Premium, vende il Milan, e magari qualcos’altro che ancora non sappiano
(Mediaset?).
A
Roma questo si vede in special modo. A Milano Parisi avrebbe potuto vincere,
anche agevolmente, e alla fine ha fatto un onorevole quasi pari. Ma a Roma si è
manifestata una volontà di disfatta, e non è stato il blackout di un momento.
L’appello
al voto “contro Renzi” è stato una castrazione senza anestetico. Ora Berlusconi
ha Grillo sopra di lui. E forse nemmeno questo gli dispiace.
Roma
ha così a presidenti di circoscrizione ragazze ventenni, che hanno votato per la
prima volta. Un affronto indigeribile, anche per i più devoti. E una sindacatura
debole, che però non può avere un’opposizione berlusconiana. Tutte, le
ragazzette e la sindaca, imposte dalle truppe sparse di Berlusconi. Che voleva
probabilmente assomigliare a Sansone, anche per i capelli, e alla fine c’è riuscito:
ha fatto “morire” tutti i filistei, suoi devoti.
Si può fare la storia di Berlusconi in vari modi. Uno, quello
del successo politico, è semplice: ha avuto successo quando ha fatto il bambino
de “il re è nudo” – senza essere un bambino. Si dice: un imprenditore come un
altro. Questo no. Chi ha tentato la via facile, a suo parere, della politica, Montezemolo,
Della Valle, ha fallito con vergogna: di giudizio corto oltre che sprovveduto – Montezemolo malgrado una campagna di
sostegno gratuita del “Corriere della sera”, della “Stampa” e del “Sole 24 Ore”. C’è di peggio. Ma questo non lo assolve.
Nessun commento:
Posta un commento