“Popolarità e potere sono entità
separate”. Cicerone lo sperimenta, oltre che pensarlo, nella serie di
disavventure che costellano la sua terza vita, in quest’utimo volet della saga su di lui centrata di Harris.
Dall’esilio alla guerra civile, all‘ostracismo, alla fine tragica. Il racconto,
il terzo delle trilogia ciceroniana, è di una serie di disgrazie, lutti e
abbandoni, personali e dell’amata Roma. E tuttavia energetico, Harris fa questo
miracolo.
Cicerone non è più il protagonista. Due
volte in esilio.Non più autorevole al Foro. Contestato dal fido fratello,
tradito dalla moglie, forse anche coniugalmente, col contabile, risposato
turpemente – per debolezza e per la dote – a sessant’anni con una ragazza di
quindici, che presto dovrà ripudiare, “orfano” inconsolabile dell’amata figlia
Tullia. È il testimone del trapasso dalla repubblica alla dittatura, dall’aristocrazia
del potere ai popolari, a opera di aristocratici demagoghi, Clodio e Cesare.
“Dictator” si definisce un “thriller
letterario”, ma è un libro di storia. Sarà questo il segreto di un best-seller
su Cicerone, durevole ormai da alcuni anni - millecinquecento pagine, su un personaggio
che non potrebbe essere più inappetibile. Ma sono piene di storia soppressa, e
vive in quella cognita – l’assassinio di Cesare, la fine di Pompeo dopo Farsalo,
la geografia e la toponomastica di Roma (impressionanti, quste, e veridiche al
dettaglio, anche stagionale, anche quotidiano, delle luci e le ombre). Grazie a
una vastissima bibliografia – senza un solo titolo italiano – dopo dodici anni
di lavoro con le edizioni Loeb, quelle dei classici in inglese.
Si leggono cose vecchie-nuove sulla
storia repubblicana di Roma, così violenta oltre che gloriosa, che finisce con
l’incendio del Senato – come farà Hitler con la repubblica di Weimar. Sul
classismo politico, vittima lo stesso “uomo nuovo” Cicerone, familiare,
tribale, sociale, economico. Sui mondi altri, che pure esistevano nel
costituendo impero, dalla Spagna all’Egitto e alla Cilicia. Sull’egotismo di
Cesare, dittatore atipico, generoso e trucido, freddo, freddissimo, “criminale
di guerra” nelle Gallie per lo strenuo repubblicano Catone, tutto fitness e aloofness, e simpatia.
Robert
Harris, Dictator, Mondadori, pp. 401
€ 22
Nessun commento:
Posta un commento