lunedì 26 settembre 2016

Grillo ha sempre ragione

Grillo si riprende a Palermo i 5 Stelle, che da movimento erano diventati un partito: “Sono io il capo politico”. Accantonando il direttorio, senza nemmeno nominarlo. Ma d’accordo con Davide Casaleggio, che non ha le ambizioni di guru che aveva il padre. Si sapeva http://www.antiit.com/2016/09/niente-direttorio-un-altro-assetto-per.html
ma non si diceva.
Grillo, sempre a Palermo, prende le distanze anche da Roma: “Decide la signora”. Dove la signora Raggi non riesce nemmeno a nominare i suoi assessori, a 100 giorni dall’elezione, ad avviare la sua giunta. E non trova dirigenti per le aziende pubbliche, se non i soliti ex di qualcosa pensionati: chi ha ambizioni si tiene lontano dalle aziende pubbliche romane, cioè dai capricci della sindaca, palesemente inadeguata.
A Palermo è anche il Grillo padre-padrone. Ipereccitato. Che straparla, a volte sconnesso, incomprensibile. In tv ora dà licenza di andarci a chiunque, ma a parlare “solo di programma”. Maestrino meticoloso. E vuole un nuovo regolamento, l’ennesimo, per le espulsioni: il movimento, che per natura è confuso e limaccioso, lui lo vuole puro.
Palermo è stato una scena aperta. Ma non per i media. Passati dalla guerra a Grillo al conformismo piatto – se non lo dice Grillo non è vero. L’ambizione è sempre servile.

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