giovedì 22 settembre 2016

Il Sessantotto è nonno

“Appello alla corruzione dei giovani” è il sottotitolo: il filosofo della felicità qui e ora, “Libretto Rosso” di Mao nei suoi anni Sessanta, fa sua l’accusa che fu mossa a Socrate, alla scoperta della filosofia, che la filosofia corrompe i giovani. Ma adotta un passo sperimentale: parte dall’esperienza, le difficoltà dei suoi figli, impigliati nella caduta delle illusioni, e la ricettvità dei nipoti, che potrebbero essere pronti a una nuova conquista del cielo. Non una previsione, né un programma, giusto la constatazione che così non va. L’ennesima, ma incontestata: nessuno ne è contento, nemmeno chi sfrutta ilreale lo difende, il liberrismo avrà prodotto questa eccezionale unanimità. E quindi non c’è che da cambiare il mondo, oggi più che mai dopo la “caduta”, anche correndo dei rischi. I nipoti possono farlo, il mercato li ha liberati dai vincoli e le sudditanze.
Non un pamphlet, una riflessione. Ma una perorazione che è in realtà una rivendicazione. Gli anni 1960, della contestazione, ciò che è passato come Sessantotto, sono stati una rivoluzione bella e buona, piena di carica e di esiti innovativi, per le generazioni di quegli anni, di vitalità insorpassata, e  per l’esistente. Badiou non si fa colpa nemmeno di aver fatto dei figli che non hanno saputo o potuto essere all’altezza, con la stessa fame di vita, e si rivolge ai nipoti, sperando-proponendo di aizzarli. Al rifiuto: la voglia di fare comincia dal rifiuto dell’esistente. Se ci si adagia, anche se se ne contesta l’ideologia, è finita.
Badiou vede giusto. Oggi la contestazione sembra dilagante: Occupy Wall Street, Podemos, eccetera - contestano perfino gli squallidi twitterai di Grillo. Ma e una contestazione “nostalgica”, dice il filosofo, del welfare non più possibile. Non intransigente né innovativa. Sotto un giovanilismo che è una cappa, e anzi una prigione: un furbo surrogato. La “vera vita” è di Platone, nell’accezione che gli ha dato Rimbaud risuscitandola: il “poeta dell’adolescenza” già ne presentiva lo svuotamento – il giovanilismo è l’ideologia di un’adolescenza interminabile, di adulti mainichini passivi dello shopping: liberi di scegliere tra i consumi.
Alain Badiou,  La vera vita, Ponte alle Grazie, pp. 111 € 12

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