La cancelliera Angela Merkel fa dietro-front. Aveva detto “possiamo
farcela” un anno fa di fronte all’immigrazione di massa dal Medio Oriente. Ora
dice la formula superata, anzi “una formula vuota”. E prepara una legge per
l’Integrazione.
Sarà una legge restrittiva. Per riprendere il voto moderato, che alle
ultime elezioni locali è andato ai partiti della protesta. Ma con alcuni punti che
si preannunciano più restrittivi rispetto alle richieste degli anti-immigrati. Gli
immigrati avranno il permesso di soggiorno se seguono corsi di lingua. Il
soggiorno sarà concesso a discrezione del governo. L’immigrato dovrà lavorare,
a una paga oraria minima di ottanta centesimi l’ora, un decimo del salario minimo
– una sorta di lavoro forzato.
Oltre che lo spostamento dell’elettorato su formazioni anti-immigrati,
Angela Merkel teme la formazione di una “quinta colonna” turca all’interno. I turchi
sono la comunità immigrata più numerosa, circa 3,5 milioni, di cui 1,6 con
cittadinanza turca. È rimasta sfavorevolmente impressionata dalla gestione degli
accordi con Bruxelles sull’immigrazione da lei voluti da parte del presidente
turco Erdogan. E dalle continue manifestazioni di piazza in Germania dei turchi
pro-Erdogan e dei curdi turchi anti-Erdogan.
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