Lui
non se ne è dispiaciuto allora, e oggi ne sorriderebbe, di fronte ai tanti
elogi. Ma – bisogna ricordarlo – Ciampi è stato al centro della campagna
tedesca contro il debito italiano nei dodici mesi da metà 2011 a metà 2012. Che
con toni forti -“imbroglione”, “truffatore”, “manipolatore” – disse truccati i
suoi conti, da capo del governo e poi da ministro del Tesoro di Prodi, per
portare l’Italia dentro l’euro.
Valga
per tutti l’attacco di un giornale dei più moderati, il settimanale liberale “Der
Spiegel”, l’8 maggio 2012. “Operazione auto-inganno” è la copertina, per mettere
sotto accusa l’allora cancelliere Kohl, come colui che sapeva dei trucchi italiani
ma non volle tenerne conto – Kohl, il patrono politico di Angela Merkel, ne è
diventato la bestia nera. Un’inchiestone a tre firme, sula scorta di molte
testimonianze di economisti e dirigenti vicini a Merkel, nonché di “centinaia
di documenti ufficiali”, messi cioè a disposizione dal governo: documenti diplomatici,
verbali di cancelleria, calcoli e pareri di economisti.
Ciampi
viene ricordato come quello che dava fiducia a Kohl e al suo ministro del
Bilancio Waigel. Ma i conti che preparava come ministro del Tesoro di Prodi il giornale
definisce ripetutamente “trucchi” e “falsificazioni”.
L’attacco
non era mascherato. “In risposta a una richiesta dello “Spiegel””, esordiva il
lungo attacco, “il governo tedesco ha, per la prima volta, messo a disposizione
centinaia di pagine di documenti dal 1994 al 1998 sull’introduzione dell’euro e
l’inclusione dell’Italia nell’eurozona”.
Ciampi
purtroppo – questo è vero – non ha replicato mai a queste insinuazioni. Ma la testimonianza
di Giuliano Amato ieri conferma che risentiva molto la jugulazione tedesca sul
sistema monetario europeo:http://www.antiit.com/2016/09/la-bundesbank-impose-la-svalutazione.html
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