domenica 18 settembre 2016

Ciampi, un imbroglione

Lui non se ne è dispiaciuto allora, e oggi ne sorriderebbe, di fronte ai tanti elogi. Ma – bisogna ricordarlo – Ciampi è stato al centro della campagna tedesca contro il debito italiano nei dodici mesi da metà 2011 a metà 2012. Che con toni forti -“imbroglione”, “truffatore”, “manipolatore” – disse truccati i suoi conti, da capo del governo e poi da ministro del Tesoro di Prodi, per portare l’Italia dentro l’euro.
Valga per tutti l’attacco di un giornale dei più moderati, il settimanale liberale “Der Spiegel”, l’8 maggio 2012. “Operazione auto-inganno” è la copertina, per mettere sotto accusa l’allora cancelliere Kohl, come colui che sapeva dei trucchi italiani ma non volle tenerne conto – Kohl, il patrono politico di Angela Merkel, ne è diventato la bestia nera. Un’inchiestone a tre firme, sula scorta di molte testimonianze di economisti e dirigenti vicini a Merkel, nonché di “centinaia di documenti ufficiali”, messi cioè a disposizione dal governo: documenti diplomatici, verbali di cancelleria, calcoli e pareri di economisti.
Ciampi viene ricordato come quello che dava fiducia a Kohl e al suo ministro del Bilancio Waigel. Ma i conti che preparava come ministro del Tesoro di Prodi il giornale definisce ripetutamente “trucchi” e “falsificazioni”.
L’attacco non era mascherato. “In risposta a una richiesta dello “Spiegel””, esordiva il lungo attacco, “il governo tedesco ha, per la prima volta, messo a disposizione centinaia di pagine di documenti dal 1994 al 1998 sull’introduzione dell’euro e l’inclusione dell’Italia nell’eurozona”.
Ciampi purtroppo – questo è vero – non ha replicato mai a queste insinuazioni. Ma la testimonianza di Giuliano Amato ieri conferma che risentiva molto la jugulazione tedesca sul sistema monetario europeo:

http://www.antiit.com/2016/09/la-bundesbank-impose-la-svalutazione.html

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