“No all’Olimpiade,
è da irresponsabili”. Annuncia il no Virginia Raggi, sindaca di Roma, dopo lunga
attesa, come usavano una volta le donne, e sorride contenta di se stessa ai
flash e alle telecamere. È contenta, si congratula, chi lo avrebbe detto, dire
di no all’Olimpiade, non ne ingranava una e ora siede in Campidoglio.
Quando
la sindaca arriva il consiglio si riconvoca. Ma lei non dice nulla: “Stiamo
cercando due assessori e li indicheremo nel più breve tempo possibile”. Non di
più, e si immerge nell’iphone. Una consigliere d’opposizione la critica: “Non si
governa via facebook”. Proprio mentre su facebook, nella sua bacheca, emerge un
messaggio di Raggi.
Il
consiglio comunale di Roma discute delle
dimissioni dell’assessore Minenna. E del suo successore De Dominicis dimissionato
dalla sindaca Raggi tre giorni dopo averlo nominato. Lei non solleva la testa
dall’iphone. Risponde per lei il presidente del consiglio De Vito.
Poteva
mancare Palermo ai funerali di Ciampi? Subito i suoi giudici in prima fila
fanno i titoli con un Ciampi convinto dello Stato-Mafia. Cioè, non propriamente:
convinto che Riina tentasse un colpo di Stato, contro il suo governo. I giudici
palermitani sono molto solerti, che (non) combattono la mafia grazie allo Stato-Mafia
ormai da una ventina d’anni.
Riccado
Iacona monta una meritoria “Presa diretta” sul miserevole stato della ricerca scientifica
in Italia. Ma è solo un buttare le reti: il conduttore ha in mente solo un
affondo contro Human Technopole, il
progetto del governo, che ne ha affidato il coordinamento all’Iit. A tutti consente
di lamentare a profusione lo stato dell’arte. Ma alla fine, quando non può non
far parare il direttore del’Iit, lo fa inquadrare imbruttito e lo interrompe.
È sempre
Telekabul? Che non c’entra col comunismo, a questo punto, ma sì con la
faziosità: il patrocinio mascherato di una posizione contro le altre. Perché mascherato,
Zorro l’avrebbe fatto?
“Giovani
occupati e più viaggi in metro, ecco come Milano supera Roma”: quasi commovete
Sergio Rizzo sul “Corriere della sera” rimacina il peana a Milano, la vera
capitale . Non solo, scopre addirittura che Milano è più ricca.
L’inconveniente
è che Milano non ama i terroni, comunque
servizievoli, e solo si cura dei soldi, non delle capitali.
Buzzi? “Un
dalemiano”. Finisce nello scurrile il processo di Pignatone per Mafia CapitaleL
l’ex arcipotente dell’ex Pci Bettini non ha riguardi a dire la verità.
Certo, si
potrebbe elevare a mafia il sottobosco politico. Ma allora anche le Procure.
Così per
caso, commemorando Ciampi, Giuliano Amato dà un versione interamente diversa
della fallimento della lira nel 1992, che ha avviato la crisi dell’Italia: la
salutazione fu imposta dalla Bundesbank e non da Soros. In questi venticinque
ani non ha avuto tempo per dirlo? E Ciampi?
Bisognerebbe
imporre ai governanti di dire tutto subito, non possono mica fare come i
pentiti, che parlano a babbo morto.
La
Germania non solo ha sottoscritto il raddoppio del gasdotto con la Russia, ma
ne ha avviato al costruzione, coinvolgendo per il passaggio della condotta la
Finlandia, la Svezia e la Danimarca. Nel mentre che impegna la Ue alle sanzioni
economiche contro la stessa Russia.
Le carceri
libiche sono piene di africani emigranti clandestini verso l’Italia. In attesa
di riscatto da parte dei familiari. Privati dei passaporti. Da parte di guardie
che lavorano con gli scafisti. Se ne parla solo ora, solo su “Sette”. Solo grazie
alle foto di Narciso Contreras, messicano, incaricato di documentare il business dalla fondazione Carmignac, che
Édouard Carmignac, il titolare
di Carmignac Gestion, ha creato nel 1989 a Porquerolles.
Tanti
inviati per nulla? La Libia è così remota, che in Italia ne sappiamo così poco?
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