mercoledì 5 ottobre 2016

Brexit inaugura l’Europa su ordinazione

Londra vuole restare parte del mercato comune e dei progetti di difesa integrata europea, e insieme riacquistare piena autonomia, oltre che di bilancio, che già aveva, anche in materia di libera circolazione. La posizione negoziale avanzata dal primo ministro May ricalca quella dei fautori della Brexit, tra essi il suo ministro degli Esteri Boris Johnson.
L’Unione Europea non avrà altra risposta che accettare queste condizioni. Con ciò sancendo la fine del progetto politico, di una Europa unita: ci sarà l’Europa alla carta, come al ristorante, su ordinazione.
La Brexit, contrariamente a quanto si dice, non è una catastrofe per la Gran Bretagna, e può anzi essere un capolavoro diplomatico - arte nella quale Londra è sempre stata specialmente abile. Mentre sarà la fine dell’Europa unita: l’Ue non ha altra via che adire alle richieste di Londra. La Brexit ne sta portando a galla tutta la debolezza. Di intelligenza politica e di management della politica stessa.
Invece che un errore, Brexit si sta dimostrando una strategia vincente. Anche di fatto, sui mercati: la comunità internazionale punta su Londra fuori dalla Ue più di quanto ci puntava dentro la Ue.

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