Il giorno di Pasqua del 2018, affacciato
al balcone di san Pietro per gli auguri, dopo un lungo silenzio il papa urla:
“Dio non esiste!”. È un terremoto, uno tsunami, lo sconvolgimento di tutte le
fedi del mondo, di tutti i sentimenti religiosi, degli agnostici compresi.
Una ucronia: questo papa che cancella
Dio è come Hitler che ha vinto la guerra. In originale è “La Settimana Santa
che cambiò il mondo”, quasi una resurrezione all’inverso.
Un divertimento. Ma non divertente. In
tempo di stragi nel nome di Dio, Augé vuole dire: e se tornassimo un po’ alla
ragione? Se non che della ragione abbiamo appena finito di scontare i massacri,
nei cinque continenti, Australia esclusa. Di questa re-resurrezione Augè, antropologo
qualificato e tutto, non sembra peraltro
afferrare la portata.
Una Francia apocalittica, utopica, a suo
modo sacrale, e non più cartesiana? Nella decadenza? Serres profetizza la pace,
Augé pure. Mah!
Marc Augé, Le tre parole che cambiarono il mondo, Cortina, pp. 94 € 8
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