“Perché i ragazzi rivoluzionano il
sapere” è il sottotitolo. La scuola, la politica, la società spettacolo segnano
il passo, tutta la rete di formazione e informazione cui eravamo è sorpassata e
aranca. Il mondo è digitale, e ne sono padroni i giovani, i “nativi digitali”.
Cui il filosofo dà credito totale: liberi, non irregimentati, anarcoidi il
giusto.
Serres, epistemologo, accademico di
Francia, prossimo ai novant’anni, fa di internet un miracolo, come una sorta di
ri-creazione. Che però ha le apparenze, e i risultati, di una ricreazione: più
che di libertà il mondo nuovo del millennio sa di impudenza, mista a
inconsistenza. Non molto per rivoluzionare i saperi.
L’adolescenza è necessariamente forza
nuova. E si supopone inventiva, ma questo non necessariamente. L’adolescenza
prolungata continua a essere fonte di raccapriccio.
Michel Serres, Non è un mondo per vecchi, Bollati Boringhieri, pp. 77 € 8
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