lunedì 24 ottobre 2016

Il nuovo novelliere siciliano

Favolelli a contropelo, di storia patria e moralità pubblica, di letto per lo più e d’interessi, di logiche di paese contagiose (il cadavere rifiutato, l’epidemia di duelli, che nessuno sa come si tengono), e le fortune\sfortune innate: il “palato assoluto”, in grado di snidare ogni impurità nel cibo (una condanna), il rabdomante dell’oro. Un’aneddotica irresistibile, sui toni pettegoli e svagati da circolo dei galantuomini – che Camilleri per ragione anagrafiche e ideologiche non ha conosciuto: l’arte ha mediato dall’amatissimo padre?
La raccolta conferma che ci sono due Camilleri: uno di Montalbano, e uno novelliere siciliano. Che rinverdisce la tradizione locale, Verga, De Roberto, Pirandello, Brancati, Sciascia, sui toni lievi della novellistica toscana e padana. Tre, col romanziere storico.
Andrea Camilleri, La cappella di famiglia e altre storie di Vigàta, Sellerio, pp. 321 € 14

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