Era ieri, ma sembra un tempo remoto. Il
libro raccoglie i taccuini degli ultimi
sei anni di vita del patriarca del partito Socialista, dal 1973 al 1979 (morì l’1
gennaio 1980), a cura di Maria Vittoria Tomassi, con una prefazione di Paolo
Franchi.
Riflessioni sparse, di un animale politico per eccellenza, che visse nell’isolamento gli ultimi suoi anni. E un uomo semplice, che i pensieri sparsi annotava sulle agende delle banche, con grafia minuta, allungando la pagina dove necessario con foglietti incollati. Sembra di un un’altra epoca nella politica-show, dei “bucatori delo schermo”, ma era ieri.
Riflessioni sparse, di un animale politico per eccellenza, che visse nell’isolamento gli ultimi suoi anni. E un uomo semplice, che i pensieri sparsi annotava sulle agende delle banche, con grafia minuta, allungando la pagina dove necessario con foglietti incollati. Sembra di un un’altra epoca nella politica-show, dei “bucatori delo schermo”, ma era ieri.
Un uomo vecchio stile, come il
suo socialismo. Leggendo Nenni, si capisce anche la fine ingloriosa del partito Socialista, facile preda di cinici neo fascisti, e di comunisti trinariucuti (ma più che
altro “in carriera”). Un uomo politico di rara appetenza: “un uomo buono” per
De Gasperi, “un politico che conosce la gente” per Enzo Biagi. Protagonista di
tutte le battaglie politiche del Novecento. Il repubblicanesimo anticlericale.
La scelta del socialismo nel momento in cui il socialismo stesso veniva sfidato
dall’interno, dal nascemte comunismo, nel 1921. L’antifascismo, le botte e l’esilio.
La guerra di Spagna. Il filocomunismo del dopoguerra – il “frontismo” – che consegnò
il voto socialista, fino a allora maggioritario, direttamente al partito Comunista, alleato in realtà concorrente.
Il centro-sinistra, che è stata una stagione breve ma la più proficua di buone
leggi per la Repubblica – poche e efficaci. Il ritiro da ultimo dalla politica
delle cose da presidente del Psi, più che altro figurativo.
Un irresoluto? Nenni resta un personaggio
umanamente simpatico. Ma in politica forse confuso. La spia è in una delle
annotazioni iniziali, sul golpe di Pinochet in Cile, e il rifiuto della
socialdemocrazia in Svezia: “Metà della popolazione violentemente (in Cile) o
democraticamente (in Svezia) è inaccessibile alla soluzione scialista. Un rebus”.
Mentre un rebus era il suo socialismo romanticamente universale, irrefutabile.
Pietro Nenni, Socialista, libertario, giacobino, Marsilio, pp. 511, ril., € 25
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