“Con
la crisi economica, con la crisi bancaria, con la crisi occupazionale, c’era
proprio bisogno di dividere il Paese con uno stupido referendum su una
stupidissima riforma?” – f.to: Renato Brunetta.
La
“tenuta democratica” è “il tema prioritario” per Bersani. Cioè: crolla la democrazia. Eppure quest’uomo
aveva vinto un’elezione. Quella della legislatura in corso, dove tutti hanno
potuto fare un governo, solo lui non c’è riuscito.
Senza contare che questo crollo minacciato dela democrazia lui, Bersani, lo ha votato. Almeno tre
Senza contare che questo crollo minacciato dela democrazia lui, Bersani, lo ha votato. Almeno tre
volte.
“Il
notaio resta uno strappo che va ricucito. Non fu un incontro sereno per i
consiglieri”, dice Enrica Battaglia dopo l’assoluzione di Marino. La
consigliera Battaglia fu una dei 26 che sfiduciarono Marino, il loro
capopartito, dal notaio: il Pd cacciò Marino, il suo sindaco di Roma, dal
notaio, per consegnare la città a Virginia Raggi. A Virginia Raggi.
Renzi
ha stanziato 75 milioni per assumere 500 professori universitari tra gli
italiani all’estero, e pagarli il 30 per cento in più dei professori italiani
in Italia, in deroga alla legge. Pensa di poterlo fare.
Renzi
sceglierà lui a suo piacimento i 25 presidenti di commissione che daranno le 500
cattedre col 30 per cento di stipendio in più. Tutti “rigorosamente” stranieri.
Anche questo pensa di poterlo “rigorosamente” fare. Ma forse è un caso di
cretinismo più che di democratismo.
Bersani, D’Alema, Emiliano, Marino creano comitati per il No, e si spendono in giro per
l’Italia. Non si sa con quali risorse. M il 5 dicembre, almeno, si metteranno
da parte? No, si sa: se anche perde, il No vincerà lo stesso.
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