lunedì 28 novembre 2016

Alla malagiustizia non c’è rimedio

Ilaria Capua non si dà ragione oggi sul “Corriere della sera”. Era due anni fa tra i migliori ricercatori al mondo, è ora esule volontaria fuori d’Italia, dopo un processo infamante come “untrice”, una che diffondeva le epidemie per arricchirsi. Su un’inchiesta del Nas dei Carabinieri, il vice-procuratore di Roma Capaldo la denunzio, l’“Espresso” ne fece inchiesta di copertina velenosa
e la condanna fu immediata. 
L’assoluzione non è servita a niente. Tutto quanto l’Italia faceva nella prevenzione dei virus mortali è sfumato – oltre a una quarantina di carriere, di dirigenti e ricercatori, distrutte, all’Istituto superiore di Sanità e nei centri specializzati.
Un’inchiesta condotta male ci può stare. Anche senza intenzioni subdole, cioè. Ma Capaldo è al suo posto, e anzi concorre a Procuratore Capo. I Carabinieri non parlano, e dei Carabinieri non si può parlare. Di Manzoni e degli “untori” - dellaffaire degli untori - nessuno sa più nulla.

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