Non
l’ha dato ma non l’ha smentito - forse perché ne parlano solo i corrispondenti
italiani: l’incarico ad Angela Merkel di salvare la Nato e l’Occidente dalle
intemperanze di Trump. O forse perché avrebbe suscitato facili sarcasmi sui vecchi imperatori che dispensavano investiture ai vassalli.
La designazione
della Germania a secondo pilastro Nato, o vice-Usa, Obama a Berlino non l’ha
pronunciata. Ma il verbo della Cancelleria è in linea con lui: buone intenzioni
e scarsa applicazione. O dei guasti della buona volontà, tanto più superficiale
quanto più è supponente.
Schierare
la Nato contro la Russia è stato un errore, e anche pericoloso per l’Europa –
se non è stato voluto proprio per questo. È anche un tradimento dell’impegno di
Bush con Gorbaciov nel 1989, per facilitare la caduta del sovietismo, di non
schierare la Nato alle costole della Russia postsovietica.
Se
la Germania vuole guadagnarsi uno sconto a Mosca, per i suoi affari e il suo
export, anche di armi, a spese della distensione e del resto dell’Europa,
questa non è una buona ragione. Gli Usa sono sempre stati cauti, anzi equanimi,
negli equilibri di potenza. Con gli avversari e anche con gli alleati-sudditi.
Nessun commento:
Posta un commento