giovedì 3 novembre 2016

Ombre - 340

La giudice del primo processo Stato-mafia, quello a carico di Calogero Mannino, dichiara in 500 pagine “immotivate” e “unidirezionali, e comunque indimostrate”, le accuse della Procura, “farraginosa” l’inchiesta, estorte le dichiarazioni di alcuni pentiti, “nel corso di interrogatori anche molto sofisticati”.
Non sarà stata la giudice, Marina Petruzzella, parte del complotto? Solo che allora avrà avuto una diecina d’anni, e dunque è vero che la mafia parte da lontano?

Fatica tre giorni la sentenza della giudice Petruzzella per trovare le pagine di “la Repubblica-Palermo”. Se non lo dice il giornale non esiste?

Ben quattro giudici della Procura di Palermo sono impegnati da una dozzina d’anni sullo Stato-mafia. Raccogliendo per ora solo assoluzioni. Fanno ricorso, è vero. E dunque saranno impegnati nel processo ancora una dozzina d’anni. E la mafia?

Si accanisce la Cassazione contro Caprotti, benché morto: il suo “Falce e martello” è una inchiesta  giornalistica e non opera d’autore, ha ora statuito, e quindi è diffamatorio delle Coop. Anche se dice cose note e trite.
La Cassazione gioca sulla dimostrabilità dell’assunto, essere state le Coop favorite per la grande distribuzione nelle regione ex rosse. Dove sono le carte, le intercettazioni, le testimonianze? Già, dove sono?

Ma non c’è una sola Cassazione. Altre due sezioni della Corte hanno negli stessi giorni respinto due analoghe denunce di Coop contro Esselunga per il libro di Caprotti. Mentre, essendo defunto il presunto colpevole, anche la Coop a cui la Suprema Corte ha dato ragione ha deciso di ritirare la querela. I supremi giudici non hanno altro di cui occuparsi?

Tutti piangono il terremoto, ma una buona metà dei Comuni in Calabria e Campania, tra essi Napoli e molte cittadine delle pendici del Vesuvio, non ha approntato il piano di evacuazione. I termini per la presentazione dei piani alla Protezione Civile sono scaduti proprio in questi giorni di terremoti, nella disattenzione.

Sostegno pieno alle Procure e le Polizie italiane che inquisiscono i politici, anche se sempe dello stesso partito, “persecuzione” dell’Fbi per le mail di Hillary Clinton, anche se non è una mammoletta: “la Repubblica” grida al complotto. Doppia morale, linguaggio doppio?
 
Pignatone si fa intervista da Bianconi sul “Corriere della sera” per “giustificarsi” dell’enorme  numero di richieste dia archiviazione, dopo due anni, nel processo Mafia Capitale. Sono archiviazione, dice, per lo più di reati minori, concorrenti di altri per i quali lo stesso accusato magari è stato condannato. Ma conferma gli accusati che non c’entravano sono poco meno della metà degli inquisiti.

Pignatone va oltre col fido Bianconi. Portando a esempio dell’equanimità delle Procure un suo processo di ‘ndrangheta in cui gli archiviati furono 161. Un piccolo numero? Erano più del doppipo dei perseguiti in giudizio.

Dice Pignatone ancora a Bianconi che i giudici non hanno nessuna colpa del vezzo di condannare gli accusati senza processo. Che questo è un vizio dei giornalisti. E il giornalista, cronista giudiziario tra i meglio informati dalle Procure, non obietta. Sarà Bianconi un vizioso?

Con scarsa tempestività il capo dell’Fbi incrimina Hillary Clinton alla vigilia del voto, per fatti noti e discussi da anni. Delle due l’una. O, da superpolizia, l’Fbi non è stato tempestivissima. Oppure un partito non può governare per più di due mandati. Dopo Reagan Bush, un altro repubblicano, ma fu un errore. Poi due volte Clinton, democratico, poi due volte il repubblicano Bush jr. Dopo le due volte del democratico Obama, tocca a un repubblicano, sia pure l’impresentabile Trump?

Boeri critica l’Ape, l’anticipo della pensione, che lui ha proposto e caldeggiato, e dice che costerà 44 miliardi e non 7, come dice il governo. Mentre la sua proposta avrebbe portato a un risparmio del 4 per cento del pil (oltre 100 miliardi…). Poi dice che non l’ha detto – ma l’ha detto. Ma non si dimette. Né il governo lo dimette.
Il governo dice che la proposta di Boeri avrebbe avuto un costo di oltre 20 miliardi. Inezie.

Ma, se l’Ape è rovinosa, perché Boeri l’ha proposta e caldeggiata – contro tutto il resto dell’Inps, tra l’altro?  Perché il governo si è dovuto sobbarcare a fare una legge della proposta del presidente dell’Inps, è solo questa la ratio dell’Ape, nessun altro la richiedeva e la voleva.
Boeri, buon critico e polemista, a ruota libera, perché vuole fare anche il presidente dell’Inps? Non per i soldi. Certo che no.

“I gommoni vengono dalla Cina: vanno in Turchia, poi a Malta, poi in Libia. Sappiamo chi li produce, chi li fornisce e quanto ci guadagnano”. Impotente ma non stupido, ha voluto dire l’ammiraglio Credendino alle commissioni Esteri e Difesa alla Camera, il comandante della missione europea Eunav nel Mediterraneo.
I gommoni cinesi sono letali: sottili, reggono, se reggono, un solo viaggio, dopo poche ore di mare sono da buttare. Ma sono legali.

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