Da Bersani a D’Alema, fa senso vedere gli ex Pci
impegnati a silurare, con il “no” o l’astensione, la riforma costituzionale – che sanno necessaria, e in passato loro
stessi hanno proposto – per calcoli
di carriera, contro Renzi. Al peggio non c’è limite, ma bisogna esser perversi alla
radice.
L’astensione sarà generale tra gli ex Pci, come
al voto comunale a Roma: la parola d’ordine corre, coperta ma ramificata. Della
riforma ci sarebbe bisogno? Chi se ne frega: è sempre il partito del tanto peggio
tanto meglio.
Insiste il sindaco di Milano Sala: “La nostra
non è una città insicura”. Dopo aver chiesto l’esercito per le strade, e mobilitato
i media per una crociata sicurezza. Che politica dobbiamo salvare?
La Commissione antimafia del Comune di Milano
esce dal letargo alla vigilia del derby per chiedere “gli effettivi titolari
della proprietà di Milan e Inter”. La mafia a Milano può essere solo cinese –
in alternativa alla calabrese.
L’Italia è povera, lo dice Eurostat: a rischio
povertà. Il settimo, o sesto, o quinto, paese più ricco del mondo. Peggio dell’Italia
sta solo la Romania. Molto meglio, per esempio, la Polonia.
Questo dà la misura dell’Europa, di come pensa,
cioè di come “fa politica”. Ma fa la gioia della Rai, che paga un migliaio di superstipendi
– tutti direttori e vice-direttori in azienda: non c’è notiziario che non ci
ricami, su quanto siamo poveri.
Renzi fa mille giorni di governo, ecco perché è
da abbattere. È lui il cinghialone, il nuovo Craxi, da puntare: Milano e le
altre prefiche della nazione si agitano, i presidenti della Repubblica mancati,
Rodotà, Zagrebelsky, Settis, le ambizioni sono sempre sterminate, che non hanno
altro da piangere.
Renzi è da abbattere al referendum, o meglio dopo,
ancora per via giudiziaria. Cioè definitivamente: non si combattono più i
nemici politici, vincendo e perdendo, ma si abbattono con le manette.
La voce corre a Milano nei trivi della Procura.
Il procuratore Capo Greco deve molto a Renzi, ma sotto di lui Di Pietro in erba
scalpitano: si lavora alacremente a un avviso di reato.
“Siamo entrati nella comunicazione di francesi
e tedeschi che cercano di mettere in difficoltà il sistema bancario italiano
per poi magari effettuare delle acquisizioni”. È così semplice.
Forse per questo le dichiarazioni di Carlo
Messina, amministratore delegato di Intesa, hanno poche righe sul “Corriere
della sera”, negli altri giornali niente.
Gerard Baker, giornalista inglese direttore del
“Wall Street Journal”, gruppo Murdoch,
“è diventato un idolo dei social” americani “quando con il suo accento british
moderò i dibattiti tra i candidati repubblicani”, scrive Cazzullo. “scatenando
le ironie”. Ma, spiega Baker, “l’intervistatore di Trump è uno dei mestieri che
gli americani non vogliono più fare”. I giornalisti americani – meglio tagliarseli.
“Il cemento scadente c’era anche 80 anni fa”,
titola il “Corriere della sera-Roma”. Una sopraelevazione al quartiere Flaminio
è crollata danneggiando tutto lo stabile: “La colpa è – secondo i consulenti
della Procura – del regime fascista”. Potenza del sopraelevatore – nel caso una
sopraelevatrice – che non vuole pagare i danni? L’antifascismo è anche del
sopraelevatore abusivo – sopraelevatrice.
Ma questi consulenti – dunque più di uno? –
sono della Procura. Dunque, l’antifascismo è di Pignatone, a 360 gradi, a
sfera.
Si scoprono, ex post, l’immigrata, la mussulmana,
l’ispanica, e il ragazzo caucasico patito di Sanders, che hanno votato Trump. Manca
una nera, ma ce ne sono – ad Harlem dicono: “Obama? Non è uno dei nostri”:
L’immigrata mussulmana, giornalista, single con
figlio, dice: “Come madre single non posso permettermi l’assicurazione
sanitaria di Obama”. Semplice.
Si scopre anche il professor Panebianco, che da
liberale prende le distanze: Reagan sì, “l’ex presidente restituì fiducia nei
principi liberali al suo paese e tutto
il mondo occidentale”. Si può essere contro Trump sostenendo Reagan?
Reagan liberale? Uno che faceva uccidere i
prigionieri politici, e cacciava i professori indigesti dall’Ucla. Uno che
bombardò Grenada – Grenada…
Si sono moltiplicati in 48 ore, anzi in 24,
quelli che sanno tutto di Trump. Che non ci avevano detto un momento prima. E ci spiegano cosa farà con
la Nato, con la Russia, con la Cina, con l’Europa, con gli Stati Uniti. La scienza viene infusa,
come la grazia divina? Viene di colpo, per caso, senza tirocinio. Come cadendo
da cavallo.
L’immobiliarista italo-americano George
Lombardi, coinquilino di Trump a New York, spiega a Serena Danna sul “Corriere
della sera” che nel palazzo ci sono pure oppositori di Trump. Uno che aveva
comprato a 4 milioni di dollari ha svenduto a 3 pur di non incontrare Trump per
le scale. Un freedom fighter immobiliare. Che si compra casa a 4 milioni di dollari.
E uno lo butta via.
E da chi aveva comprato nella Trump Tower, da
innominati? La destra e la sinistra sono concetti complessi.
Nessun commento:
Posta un commento