È il catalogo della mostra un anno fa a
Torino della pittrice polacca, ma si sfoglia come un libro di avventure. Boccaccesche
per lo più, come era nel temperamento dell’artista. Con uomini e donne
indifferentemente, purché nobili o artisti. Tutti eccentrici e individuati. Di
un’eccentricità cioè non di maniera, quindi godibili al racconto che ne fa la
curatrice. Ma inquietanti.
Erano gli anni 1920 e 1930, che
guardati retrospettivamente si vedono
minacciosi. Ma si vivevano con leggerezza: cocaina, alcol, notti equivoche, e lo
schermo dell’arte, tra molti corpi senza anima. Come oggi, seppure non con
modalità di massa (le veline, i tronisti, i social…). Si diranno questi primi
decenni del Millennio minacciosi senza saperlo?
Gioia Mori, Tamara de Lempicka, pp. 317, ill. € 42
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