Non
si può pensare Mogherini, o la stessa Merkel, che tratta da pari a pari con
Putin e magari lo minaccia. Ma è quello che avviene. Senza un perché, senza il
senso del rischio: l’Europa si è avvitata in una escalation antirussa di cui non sa neppure chiedersi il perché. Al
carro di un polacco-americano, e di alcuni affaristi ucraini. Che hanno dalla
loro la presidenza americana, ma questa non è una buona ragione.
L’Europa
si è fatta riportare alla guerra fredda, riarmo escluso, e non se ne rende
neppure conto. Nei pochi anni di Obama: dalla Russia parte del G 8, quindi del
sistema di sicurezza mondiale, e anzi parte dell’Europa, del grande mercato
interno, alla vecchissima politica del containment.
Il mondo è mutato, c’è la globalizzazione, c’è la Cina, c’è la finanza spazzatutto,
e l’Europa sta sempre lì a dividersi, ora in armi contro l’Orso Russo. Contro il quale non ha armi, e nemmeno argomenti. Non pensa nemmeno che convive con un
paese sterminato, a parità nucleare deterrente con gli Stati Uniti. Ha trattato
perfino con la Turchia, che si voleva europea, ma la Russia non sa cos’è.
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