domenica 4 dicembre 2016

Che ce ne facciamo della Russia

Non si può pensare Mogherini, o la stessa Merkel, che tratta da pari a pari con Putin e magari lo minaccia. Ma è quello che avviene. Senza un perché, senza il senso del rischio: l’Europa si è avvitata in una escalation antirussa di cui non sa neppure chiedersi il perché. Al carro di un polacco-americano, e di alcuni affaristi ucraini. Che hanno dalla loro la presidenza americana, ma questa non è una buona ragione.
L’Europa si è fatta riportare alla guerra fredda, riarmo escluso, e non se ne rende neppure conto. Nei pochi anni di Obama: dalla Russia parte del G 8, quindi del sistema di sicurezza mondiale, e anzi parte dell’Europa, del grande mercato interno, alla vecchissima politica del containment. Il mondo è mutato, c’è la globalizzazione, c’è la Cina, c’è la finanza spazzatutto, e l’Europa sta sempre lì a dividersi, ora in armi contro l’Orso Russo. Contro il quale non ha armi, e nemmeno argomenti. Non pensa nemmeno che convive con un paese sterminato, a parità nucleare deterrente con gli Stati Uniti. Ha trattato perfino con la Turchia, che si voleva europea, ma la Russia non sa cos’è.

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