È
un ospedale, anche se dal nome impegnativo, Bambino Gesù. Ma è una struttura di
prim’ordine. Di interesse estremo per Roma, anche perché la degenza vi costa la
metà che negli ospedali Asl. Da sempre concupita da interessi privati, che
sotto il papato reputato debole di Benedetto XVI hanno provato a
impadronirsene. Il segretario di Stato di papa Ratzinger si è opposto, e gliel’hanno
fatta pagare.
Oggi
è il papa Francesco a criticare la struttura, e la cosa ha sorpreso i più. Sotto
il velo dell’ovvio, no allo sfruttamento, no alla corruzione, il papa ha detto
che il Bambino Gesù è corrotto: “Fare
affari: i medici diventano affaristi, le infermiere e gli infermieri diventano
affaristi, tutti affaristi!”, non l’ha detto di un qualsiasi ospedale, o
dell’andazzo della medicina di mercato, ma del Bambino Gesù. L’ospedale
pediatrico di Roma. Dopo precedenti allarmanti.
Il cardinale Bertone, il segretario di Stato di
Ratzinger, ha cercato prima di difendere il San Raffaele di Milano, e ha
perduto: Milano gli si è coalizzata
contro, mobilitata dal banchiere Bazoli, e il pregiatissimo pezzo è andato per
pochi spicci a un affarista che per l’occasione il patron di Banca Intesa nobilitò primo azionista
del “Corriere della sera”. Col concorso esterno della Procura di Bruti Liberati, che ha fatto morire
il sant’uomo don Verzé, fondatore e animatore del San Raffaele, da delinquente. Ha avuto successo invece a Roma, dove l’offensiva non era così compatta come quella milanese, e anche un po’ alla brancaleone. Sempre con corredo di magistrati e giornalisti volenterosi, ma non schiacciante: Bertone ha parato l’attacco sull’Idi, i Fatebenefratelli (una cui struttura è centralissima, sull’Isola Tiberina), e il Bambino Gesù. E l’ha pagata caro.
Il papa argentino non ha difeso Bertone. Che
anzi è diventato il bersaglio dichiarato dei suoi due incongrui consigliori, mons. Vallejo Balda e la Chaouqui. E ora spara direttamente sul Bambino Gesù.il sant’uomo don Verzé, fondatore e animatore del San Raffaele, da delinquente. Ha avuto successo invece a Roma, dove l’offensiva non era così compatta come quella milanese, e anche un po’ alla brancaleone. Sempre con corredo di magistrati e giornalisti volenterosi, ma non schiacciante: Bertone ha parato l’attacco sull’Idi, i Fatebenefratelli (una cui struttura è centralissima, sull’Isola Tiberina), e il Bambino Gesù. E l’ha pagata caro.
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