Un gioiellino. Non rivela nulla ai proustiani,
ma gli fa rivivere Proust com’era, parlandone per contorni, il cappotto di
pelliccia seppellito al museo, le foto ingiallite, i cultori della materia,
alcuni i essi testimoni diretti. E si fa amare dai non cultori. Grazie al
racconto come in diretta – Foschini è stata conduttrice tv.
Si parte da un incontro con Piero Tosi,
che con Visconti trent’anni fa sta studiando come portare la “Ricerca” sullo
schermo. Tosi indirizza Foschini su Jacques Guérin. Un personaggio solido, che
morirà poi quasi centenario: omosessuale risolto già negli anni di Proust, che
invano Violette Leduc tenterà d’innamorare, industriale profumiere, collezionista
d’arte e di autografi, salvatore di molte memorie di Proust. Attorno a Guérin un
Proust emerge com’è noto ai cultori: a disagio nella sua famiglia, i genitori,
il fratello, la cognata, e tanto più perché è un tipico “figlio di famiglia”
(Walter Benjamin). Con un ritratto fuori ordinanza del fratello Robert, che
butta e brucia le carte del fratello senza nemmeno scorrerle, per mettere
ordine. Con sua moglie ed erede Marthe Dubois-Amyot, figlia della amante del
padre, il professor Adrien Proust, sposata senza amore, per questo e perché è
ricca, che di suo brucia le carte di Proust che “non fanno onore alla famiglia”.
Con la loro figlia Sylvie, avida e stolida venditrice di autografi. E col cappotto
naturalmente, foderato di pelliccia e sdrucito.
Il tutto è rivisto attraverso le carte e
gli oggetti salvati da Guérin. Da cui un altro Proust emerge, non di maniera –
non snob, non scherzoso, non giovanile: triste, grigio, cerchiato di nero, come
lo schizza Cocteau nel 1911, malato, molto solitario, impecunioso, con un
terribile tanfo di chiuso. I mobili odiosamati di casa Proust, la
parte che aveva voluto per sé in una puntigliosa divisione con Robert alla
morte della madre, nel 1905, regalerà nella primavera del 1917 a Albert Le Cuziat, “Jupien”, per arredare il piccolo
hotel Marigny in rue de l’Arcade n. 11, trasformato in bordello gay.
Lorenza Foschini, Il mantello di Proust, Mondadori, pp. 100, ill. € 17
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