giovedì 15 dicembre 2016

Lo scalatore Bolloré fa l’unità nazionale

Un speculazione facile facile. Una difesa obbligata. Un governo che dovrà durare – e con merito (con molti appoggi in Parlamento). Bolloré potrebbe aver già concluso con perdite la sua discesa in Italia, anche in Telecom e in Mediobanca. Avendo creato un solido piedistallo al governo per procura di Gentiloni: si faceva forte del titolo nobiliare, da vecchia zia, lo speculatore bretone l’ha catapultato a condottiero del “non passa lo straniero”. Con annesse maggioranze allargate. Sui media, in politica e in Parlamento.  
Una speculazione tanto facile, però, non si capisce ancora come sia potuta avvenire. A insaputa cioè dei Berlusconi e di Milano.- di Mediobanca. Chi ha comprato il 20 per cento di Mediaset in bassa fortuna – devono essere stati in molti, con un trading ballerino, per non far rincarare il titolo? Il 20 per cento era già passato di mano mercoledì, quando Bolloré ha annunciato la scalata, infiammando il mercato sul titolo.
La speculazione è semplice. Bolloré deprezza Mediaset cancellando un accordo che ha appena firmato. La fa ricomprare a poco a piccoli pezzi, e mercoledì decide di aprire il fronte: “Sono al 20 per cento”, e anzi di più. Resta da spiegare il fattore sorpresa.
Se Berlusconi non ne ha avuto sentore sarebbe la conferma che ha perduto il fiuto – Agnelli fu ben vigile contro analoghi tentativi di scalzarlo, da Milano. Milano invece  è improbabile che non ne sapesse nulla: Bolloré è ben il primo azionista e attento amministratore di Mediobanca.
L’aftermath della scalata può invece aver sorpreso tutti i protagonisti, palesi e occulti. Con beneficio del governo: l’unità nazionale eccola qui, la “concordia” di Mattarella e Gentiloni. Contro uno scalatore che non può nemmeno contare sul suo governo, Parigi essendo in pausa presidente per almeno sei mesi.

Nessun commento:

Posta un commento