“Attualmente
l’Italia è all’ottavo posto”, dice l’ambasciatore americano John Phillips al
“Corriere della sera”, “e indietreggia, negli investimenti statunitensi in Europa.
Dovrebbe essere al terzo. Forse al secondo, considerato che per la manifattura
è il secondo Paese in Europa. Perché le società preferiscono investire
altrove?” Ma l’Italia non è seconda e nemmeno terza, ha votato compatta per
sparire, nella inefficienza – gli americani sono inguaribilmente ottimisti.
“Nuove
ricerche dimostrano che Trump ha fatto enormi guadagni (in voti) nelle contee
con i più alti tassi di morte per droga, alcol e suicidio”, Zoë Carpenter, “The
Nation”. È un demerito o un merito? Magari li recupera.
Per la
Cia, invece, la vittoria di Trump è stata influenzata dai servizi segreti russi
– della cosa la Cia ha dato informazione confidenziale alla “Washington Post”.
Diavolo
di un Putin! A Stalin, con tutti i suoi partiti comunisti, non era riuscito mai
niente di neanche lontanamente simile.
La Bce, a mercati aperti, fa sapere che non
darà al Monte dei Paschi al proroga richiesta di dieci giorni per la ricapitalizzazione.
Per molto meno si sarebbe andati in galera,per almeno quattro o cinque reati.
Nel caso della signora Nouy, cui risale la dritta, come non detto.
Deutsche Bank è dieci, se non cento, Mps, più
grande deal banca senese, molto meno solida, e più pronta a fallire. Ha un rapporto
di 1 a 10 fra patrimonio e derivati (esposizione in derivati) e di 1 a 31 fra
patrimonio e esposizione globale. Come non detto: la vigilante madame Nouy non
solo non fa indiscrezione, non se ne occupa nemmeno.
Negata al Monte dei Paschi dalla Banca centrale
europea una proroga di dieci giorni per la ricapitalizzazione. Di dieci giorni,
non dieci mesi e nemmeno dieci settimane. Che rigore! Ma la Bce non lo applica
a tutte le banche, la signora Nouy è selettiva. È meglio votare per Grillo e
uscire dall’euro?
Si rapina tranquillamente a Tor Cervara davanti
al palazzo della Questura per l’immigrazione. Cioè davanti alla polizia. Che
non fa la polizia. Ma perché confidare le pratiche immigrati alla polizia, che
non fa nemmeno la polizia?
La ragazza cinese che è morta a Tor Cervara per
avere inseguito gli scippatori non è un caso, è la norma: non si muore ma tutti
gli immigrati sono regolarmente derubati, dai rom del campo abusivo lì davanti.
Il campo non è mai stato chiuso, i rapinatori non sono mai stati arrestati,
nemmeno inseguiti. Il campo vive tranquillamente di furti e soprusi. Polizia e
vigili urbani non ci devono entrare, c’è un patto non scritto.
La Corte Costituzionale ha da tempo redatto la
sentenza sulla legge elettorale. Ma la renderà pubblica “nei termini”, cioè il
24 gennaio. Arroganza? No, i singoli giudici li paghiamo più che il presidente della
Repubblica: fanno quello che vogliono.
L’Italia, avendo bisogno di chiarezza politica,
avrebbe bisogno di una legge elettorale? Che importa alle Eccellenze? Le procedure
innanzi tutto, quando si tratta di non lavorare - perché allora il NO al
referendum? l’Italia è stata chiara.
Vince il NO al referendum, con un quasi
plebiscito. Hanno votato NO non solo i vaffanculisti di Grillo e della Lega, ma
anche i fascisti (ex) di Giorgia Meloni e i comunisti (ex) di Sel e del Pd, insieme
con molti che la timida riforma avevano votato in Parlamento, i berlusconiani e
un’altra parte del Pd. I giovani bamboccioni insieme coi vecchi. Il Sud più del
Nord, ma anche il Nord non c’è male. È l’Italia.
Gli elettori uniti non si sono mobilitati per
altre cause, ma per mantenere il sottogoverno (la corruzione) sì.
La riforma era un tentativo di aggredire la
corruzione semplificando qualche procedura in Parlamento, che è il centro della
corruzione, tra voltagabbana e inciuci: niente da fare, l’Italia non vuole, ama
il Parlamento.
Ennesima inchiesta sensazionale dell’“Espresso”,
con una rete di grandi settimanali europei, dodici, membri di una European
Investigative Collaboration, questa sui pagamenti in nero di calciatori e
squadre. Senza eco, non gliene frega nulla a nessuno: l’indiscrezione non paga
più? È anche vero che di questi Football Leaks si capisce poco.
Quante rivelazioni sono denunce degli onesti e
quanti documenti riservati sono invece “venduti”’. Quelle sul calcio, di
squadre non tedesche, “fanno parte del gigantesco archivio di Football Leaks,
ottenuto dal settimanale tedesco Der Spiegel”. Come?
Il dossier Football Leaks si compone di 18,6
milioni di documenti. Otto hard disk, 500 mila Bibbie, se si stampassero. “l’Espresso”
li ha studiati per sette mesi. Ben due esperti dell’“Espresso”. Ma l’esito resta
un po’ velato. Non si capisce nemmeno dov’è lo scandalo: corruzione, evasione,
fiscale, tangenti, fondi neri?
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