Cosa
sapeva Grillo di Marra che noi non sapevamo, e lui non diceva alla sindaca
Raggi, e chi glielo aveva detto?
Il
“Corriere della era” sa ora che “l’avviso di garanzia per la sindaca è in
arrivo”. Premonizione?
Il
commissariamento del Comune di Roma da parte di Grillo e Casaleggio è in
armonia con la Costituzione di cui sono difensori, la buona amministrazione, secondo
le regole democratiche, o è partitocrazia. Nemmeno l Pci di Togliatti, che pure
scomunicava molto, osava tanto.
“Una
retata li seppellirà”, titola “Il Fatto” gli arresti a Roma: “Dopo il
referendum salta il tappo delle inchieste sulla politica”. I giudici, e lo
stesso “Fatto”, non hanno voluto “disturbare il manovratore” del No? Che la
giunta grillina a Roma aveva votato con apposita mozione.
Che
la giustizia a orologeria sia attestata dal partito dei giudici, questa in
effetti è una novità: ora non potremo più dirli ipocriti.
Fa male
la giustizia ai giustizieri, 5 Stelle in testa, ma anche al Pd non se la
passano bene. Chi la fa l’aspetti. Poi magari Marra e Sala non hanno fatto
nulla di male. Ma i tempi della giustizia sono sacri, non c’è nemmeno bisogno
di un No a un referendum.
La
moviola scende in campo, dopo una campagna promozionale forsennata. Interrompe
il ritmo atletico e fa gli stessi errori dell’arbitro, ma non fa nulla. Il
business è sacro.
Si è
dovuta muovere la Procura Generale a Milano per evitare l’insabbiamento dello
scandalo Expo, che perfino questo sito denunciava:
Per evitare il procedimento la
Procura di Milano ha aperto una crisi al suo interno e ha cacciato i giudici
che se ne occupavano. Con la benedizione
del Csm, il Consiglio supremo dei giudici.
Non è il solo caso: Vivendi, denunciata
dalla Consob per la scalata Premafin- Sai quattro anni fa, non è mai stata
indagata. Perché è socia di Mediobanca?
Non si po’ dire Milano il porto
delle nebbie: la Procura è sensibile con chi conta.
Non c’erano dubbi che l’appalto della
“piastra”, cardine di tutto l’investimento Expo, fosse stato dato a una ditta
già al centro dello scandalo multimiliardario Mose. Per un ribasso
insostenibile, di quasi il 50 per cento. Cioè, praticamente, a trattativa
privata.
Giubila
Milano per il senso dello Stato dell’autosospensione del sindaco Sala, indagato
per l’Expo.
Sala,
autosospendendosi, non facilita l’indagine: vuole farne un caso. Acuirlo,
passare dal alto dell’accusa.
Il Monte
dei Paschi galleggia per un anno su un progetto di aumento di capitale
garantito da Jp Morgan e Mediobanca, un progetto delle stesse banche. Che al
dunque si defilano, e non si sa nemmeno se sottoscriveranno una quota, nonché
non più l’inoptato. Quanto sono costati gli advisor e garanti Jp Morgan e
Mediobanca a Mps? Pare 250 milioni. Ma non si chiama furto.
È strage
al Monte de Paschi: puniti non solo gli azionisti e obbligazionisti che hanno
onorato gli inutili aumenti di capitale, ma la stessa banca, che nel 2016 ha
perso 20 miliardi di depositi. Tutto per far fare affari a Jp Morgan e
Mediobanca, banche raccomandate dal governo.
Si misura
qui la differenza fra Angela Merkel, che le crisi bancarie risolse subito e
definitivamente, e gli altri.
Il capo
della Polizia Gabrielli non prende gli scippatori della povera Zhang (gliene consegnano
due gli scippatori stesi, due minorenni….). Né chiude il campo abusivo di via
Salone, che li protegge. Noto campo di malfattori. Ma rispolvera, a presidiare
le strade di Roma, da ex prefetto della Capitale, la polizia a cavallo. Per
bloccare il traffico nei giorni anti smog?
Spettacolare
carrellata di nomine 5 Stelle a Roma. Non nei posti politici, per esempio gli
assessorati – lì non trovano candidati. Ma nei posti direttivi
dell’amministrazione comunale. All’Ambiente (rifiuti urbani, il nuovo
mammellone), Ama compresa, al Personale, al Patrimonio, all’Atac. C’era il partito
della bistecca, c’è il partito dei posti?
L’assessore
Muraro a Roma sa di essere sotto accusa in Procura per reati ambientali il 7
dicembre. Ma si dimette la notte del 12, dopo che la notizia dell’incolpazione
è aggiunta a Grillo. All’una di notte perché Grillo era impegnato in uno spettacolo
a Genova, e bisognava aspettare che lo finisse. È il partito del Capo.
Annuncia
le dimissioni di Muraro con un video facebook la sindaca Raggi. Postazione
fissa, lievemente sfocata, come una vecchia foto del Soviet Supremo, lo stesso
grigiore inespressivo. Solo che le facce sibilline che fanno quadro non sono di
generali e ideologi, che qualche cosa in vita loro avevano combinato, ma di
quelli che evitiamo al bar e nell’ascensore del condominio.
Una lettrice
del “Corriere della sera” scrive per criticare i pensionati che prendono la residenza
all’estero: è evasione fiscale. Non lo è, è nelle regole. Ma la questione
fiscale è la più facile demagogia in Italia, più della questione morale. Oppure:
la stupidità è fuori canone in Italia.
Viene
tassata la pensione come reddito prodotto, invece che come risparmio. Senza la
possibilità di incremento che ha il lavoro, e anzi con la proibizione del
lavoro in cumulo di pensione. E quindi destinata a rapido deperimento.
Questo concetto
elementare Boeri, il presidente dell’Inps, non lo capisce. Cioè lo capisce
benissimo, non per nulla è un economista, ma non smetterà mai di dire che i
pensionati sono ladri. È la sindrome del califfo.
Si agita
la questione fiscale come al questione morale. Questa è opera degli
imprenditori edili, normalmente, o del terzo settore, che non hanno vinto un
appalto. Quella a opera dei più furbi a non pagare la tasse?
Non ha
argomenti la sinistra Pd, dopo aver lavorato per perdere il referendum, se non
il “che fai, ci cacci?” di Fini. Che era un (ex) missino. Per giunta perdente.
Al
funerale di Zhang Yao, la ventenne scippata di fronte all’Ufficio Stranieri e morte
nell’inseguimento dei ladri – morta subito, e ritrovata dopo quattro giorni… -
non c’era la sindaca Raggi, i cinesi non votano. Non c’era nessuno del Comune:
questi grillini sono proprio il meglio del peggio.
Al
funerale non c’era nemmeno nessuno della Polizie o della Questura, di fronte ai
cui uffici la ragazza è morta scippata. Si vorrebbe poter dire per un senso di
colpa. Ma è perché non ci hanno nemmeno pensato.
“Com’è
stato possibile davanti a un ufficio di Polizia?”, chiede il signor Go-We,
padre di Zhang. Sua figlia ne è poi morta, e quindi è un caso eccezionale. Ma
centinaia sono gli scippati lì davanti. Tutti immigrati poveri, quelli che
devono fare i “documenti” personalmente, tortuosissime pratiche alle quali
manca sempre un bollo. Sempre a opera egli stessi, zingari di un campo abusivo
prospiciente. Basterebbe una volante lì davanti.
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