Per il secondo anno la tradizionale
fiera della Befana a piazza Navona, con le bancarelle dei presepi e dei
giocattoli, è stata cancellata. Dalle viete cronache romane, e dall’ex commissario
Tronca, pure uomo di sacrestia, per non urtare i mussulmani, gli ebrei, etc. In realtà per fare posto ai tirassegno
da luna park, in mezza piazza, e nell’altra mezza al mercato del km. 0,
presunto. Le buone intenzioni sono sempre cattive: è la corruzione che combatte
la corruzione.
“JP
Morgan? Deluso dai grandi socie esteri”, lamenta il presidente del Monte dei
Paschi Falciai con Daniele Manca: “Soros e Qatar sono spariti dopo il
referendum”. Solo gli italiani ritengono la costituzione intoccabile, lo
zoccolo duro del sottogoverno. Il sottogoverno ritenendo meglio del governo.
Falciai
dice anche: “Noi abbiamo lavorato rispettando le regole, attenendoci a quello
che le autorità regolatorie ci dicevano”, cioè la Bce: “E questo peraltro è una
caratteristica, checché se ne dica, del nostro Paese in Europa”. Che invece non
segue le regole, Bce in testa. Ci sarà una Norimberga della crisi?
Il
giudice napoletano Woodcock incolpa il ministro Lotti di vari reati. E lo dice
al “Fatto quotidiano”, da cui Lotti lo apprende il 23 dicembre. Per sapere di
che è accusato il suo avvocato deve fare richiesta al giudice. Che risponderà
il 27, forse il 28. Forse dopo le feste. Tutto normale.
Dieci ospedali distrutti ad Aleppo nelle ultime
settimane, calcola “La Lettura” l’altro sabato. E un numero imprecisato di
scuole, per amputare e paralizzare i bambini. E i medici: “Contro di noi – avrebbe
raccontato al “Lancet” un dottor Muhammad – c’è un attacco sistematico. Ne
hanno uccisi 800”. Che mira, però, dei
cacciabombardieri!
C’erano una volta le bugie di guerra, ora c’è
la stupidità. Il “dottor Muhammad”, nome archetipo, sarà una sineddoche?
Che fine ha fatto il colonnello Auricchio? Ci
vuole un po’ di giustizia nel campionato, non può sempre vincere la Juventus.
Il calcio dà da vivere a un milione e mezzo di persone, vogliamo più soldi per
noi.
Il capolavoro di Scarpellini,
ricorda “la Repubblica”, ora
arrestato insieme con Marra, l’uomo della sindaca grillina Raggi a Roma, fu a danno dei
giornalisti. Con Veltroni sindaco, ha subaffittato al Comune di Roma un palazzo
dell’Inpgi, la cassa
pensionistica dei giornalisti, al quale pagava 2,1 milioni l’anno, per 9,5 milioni.
Con un guadagno netto nei primi sette anni di 51 milioni.
L’affare di Scarpellini con l’Inpgi era stato denunciato proprio
dai 5 Stelle. Ma allora era tutta invidia?
“Ho preso una tranvata”, ridacchia Renzi dopo la
sconfitta in fiorentino. Cioè non cambia: sempre legato a Firenze, al più alla Toscana,
non ha altri collaboratori né amici, neppure in politica, e con gli altri
provinciali come lui pensa di sfidare il mondo. Perfino in inglese, benché non ne
abbia pratica – senza colpa: il capo del governo italiano ha diritto di parlare
italiano.
È la sindrome fiorentina, di una città che si ritiene
– e per qualche verso è – unica al mondo, e quindi autarchica.
È per provincialismo che Renzi ha sprecato un capitale
enorme: ricambio generazionale, innovazione, il Quirinale e Angela Merkel con
lui. E non cambia: il provincialismo è una seconda pelle. Però, è ancora in
tempo per imparare l’inglese.
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