Contro il
male di vecchiaia – gli occhiali che non si trovano - e contro la E-Memoria. Con
esercizi memonici consigliati, tra il burlesco e il disperato: titoli celebri
errati, gli adolescenziali scioglilingua, le poesie, le canzoni, la preghiera
anche, e più in generale la pratica della meditazione, le associazioni sonore
traditrici. Leggere i giornali non serve. Le lettere d’amore nemmeno. Con i
caratteristici frilli. “Cuneiforme è l’alfabeto dell’asservimento umano”. “Il
lamento sgocciola da tutte le grondaie dell’esistente”. Col volgare “la Messa
ha perso quasi interamente il suo fondamento sacrificale”. “Senza latino la
libertà dell’uomo italofono e dell’uomo europeo si decompone, e diffonde odore
di chiodo paleo semitico (fasci croci uncinate falci martelli mezzelune…)”.
Difficile
contestarglieli, questa volta i (mal)umori di Ceronetti, uomo solo al comando,
nascono su un letto d’ospedale. Il bisogno di compassione non è contestato e
anzi è dichiarato: costituzionalmente umano.
Un
manualetto di resistenza. Contro la E-Memoria gli strali sono anche ben
diretti. Cancella ogni supporto – corrispondenza, riflessione, libri (non la
conversazione, Ceronetti è uno che dialoga con se stesso). I bambini formando
ignoranti, gli adulti abbeverando a “mammelle sataniche”. Il tempo, si può
aggiungere, eliminando, e con esso la disponibilità, la prodigalità – la
E-Memoria è incalzante, assorbente. Ma è un “attacco alla specie”? Ceronetti ne
è convinto: l’accumulo google si è sostituito alla conoscenza, lo studio, la
speranza. Ma no, lui stesso ha potuto scrivere comodo in clinica trovando nella
nuvola i riferimenti necessari – è un mezzo, fantastico.
La scrittura pure, prima del web, ai suoi albori e ancora al tempo di Platone, era sospettata e condannata.
Guido
Ceronetti, Per non dimenticare la
memoria, Adelphi, pp. 64 € 7La scrittura pure, prima del web, ai suoi albori e ancora al tempo di Platone, era sospettata e condannata.
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