lunedì 30 gennaio 2017

Letture - 290

letterautore

Don Chisciotte – Cervantes ne nobilita le gesta nobilitandone la campagna “all’italico modo”. La
Mancia è – era – brulla e acquitrinosa, Cervantes ne modifica i ì connotati come se fosse una campagna italiana.

Followers – “No Indian prince has to his palace\ More followers than a thief to the gallows”, è distico del 1664, di Samuel Butler, “Hudibras”, parte II, Canto I, versi 2723-4: nessun principe indiano ha nel palazzo\ più seguaci di un ladro alla forca..

Germania - La tentazione stand alone che cresce nella campagna elettorale era già in un segnale di fumo di Camilleri alcuni anni fa: “Mi chiedo: se l’Europa non si fonda sulla solidarietà economica, su cosa si fonda? Sull’assicurare tranquillità ai tedeschi?”
Il “segnale” cominciava così: “Mi pare che i tedeschi abbiano troppo in fretta dimenticato quanto l’Europa ha fatto per loro, prima per la riunificazione tra le due Germanie, e poi con l’aiuto e le agevolazioni economiche ricevuti durante la loro grande crisi alla fine del secolo scorso”. E nella guerra fredda?

Note – Si prende nota per ricordare o per dimenticare? “Ciò che metto su carta”, diceva Bernardin de Saint-Pierre, “rimuovo dalla memoria, e di conseguenza lo dimentico”. Poe, costante frenetico annotatore, che i libri comprava coi margini larghi per poterli assediare di note (e quando finiva i margini aggiungeva striscioline d carte), invece si assolve – alla prima nota dei “Marginalia”, raccolta di note: “Tutto questo può dirsi un capriccio, e abitudine non solo comune ma anche oziosa; tuttavia persisto, perché mi dà piacere; e questo è profitto, a dispetto di Bentham e, al suo carro, Mill”.   

Pirandello – Un secolo è passato ma lui è sempre qui – “dal Medioterraneo al Giappone”, nota Walter Pedullà (“Il mondo visto da sotto”), “che con «Rashomon» riscrive il «Così è (se vi pare)»”.
Anche questa non è male: “Chi l’avrebbe detto che la Lunga Marcia di Mao conducesse al comunismo capitalista che ha trasformato una nazione contadina in una dele maggiori potenze industriali della Terra? Questo non l’ha detto Pirandello, ma l’evento a occhio nuovo pare pirandelliano”.

Pornografia È rivoluzionaria? Lo è già stata, ora è anche tradizione e storia. Lo argomentano Gabutti su “Sette” e Andrea Di Consoli sul Corriere della sera” 
recensendo il romanzo “Candore” di Mario Desiati, pubblicato da Einaudi, e “Porno di carta” di Gianni Passavini, su “Vita, morte e miracoli di Saro Balsamo. L’uomo che diede l’hardcore all’Italia”. Se rivoluzione è girotondo, come dice la parola, non c’è dubbio. Ma che cos’abbia liberato che già non si sapesse e praticasse questo è dubbio. A parte il “comune senso del pudore” del codice penale.
“Men” e “Le ore”, le “grandi invenzioni” di Balsamo, erano stampati peraltro a Milano nella cattolicissima tipografia del “Giorno”, allora dell’Eni, gestita dal piissimo Giuseppe Restelli, ex capo del personale dell’Eni che voleva imporre il grembiule nero alle donne in ufficio. “Il Giorno” era nato nel 1955 su iniziativa di Cino Del Duca, che lo gesti per i primi anni, un editore che a Parigi sarà anch’egli editore del porno.

“L’aspetto globale più interessante, però, è che il porno è consumato anche nel mondo arabo”, nota Consoli. No, il pornovideo è nato nel mondo islamico. Soprattutto della penisola arabica: fu uno dei primo boom che l’acquisita ricchezza della guerra del petrolio innescò, nel Kuwait, in Abu Dhabi e nella stesa Arabia Saudita, dove la dogana in entrata non ricercava altro dei viaggiatori, inevitabilmente maschi, che copie di “Playboy” e “Penthouse”. Dubai e il Qatar forse no, ma perché erano allora troppo poveri, crick di pescatori e contrabbandieri di cabotaggio con l’India. Si fecero pure matrimoni, più o meno di comodo, miliardari con “attricette”, come si diceva allora.

Postmoderno - È classicista, cioè manierista.

Proust – Si legge la “Ricerca”come il documento di un’epoca? Come si è letto a lungo, poi definitivamente non più, il “Paradiso perduto” di Milton? Di cui Poe, in avvio del saggio “Il principio poetico”, concludeva: “Se per conservare la sua Unità (totalità d’effetto o d’impressione) leggiamo come si dovrebbe in una sola seduta, il risultato è solo una continua altalena di eccitazione e abbattimento… Ne consegue che l’effetto finale  totale, assoluto, anche del miglior poema epico che sia mai stato scritto equivale a zero”.

Poe era prevenuto, contro Milton come contro Shakespare, e in generale la “poesia metafisica”. Del resto, leggere d’un fiato la “Ricerca” non è possibile, ma nemmeno il “Paradiso perduto” – più ostico. No, di seguito. 

Riforma – “Se in qualche punto ho receduto da quanto comunemente è accettato”, dice Bacone, “è stato alo scopo di procedere melius e non in aliud”, per il meglio e non contro. La riforma non è una lite.

Selfie – L’alluvione necessita a questo punto di un pubblico specifico. Si pensava che il genere dilagasse perché vendeva, che a molti lettori interessasse sapere cosa ha fatto e fa l’autore, come fa a letto, che famiglia ha, o non ha, se beve o come mangia, se viaggia, se dorme o è insonne, etc., chi frequenta, cosa pensa. Ma pare di no. Il genere dilaga nel discorso comune, ma in libreria accumulerebbe invenduti. Anche le presentazioni, che l’io dell’autore inevitabilmente impregna, non sarebbero più produttive: una volta si comprava per avere la firma dell’autore ora, pare, non più.
Già qualche anno fa Camilleri proponeva gli “ascoltatori professionisti”, per autori e non: “Pagati dallo Stato ma al servizio del cittadino, anonimi, mischiati nella folla, ascoltano, partecipano, rispondono a tono, rasserenano, trovando per ognuno le parole attese”. Ma è pure vero che non ci sono tanti selfie in giro quanti quelli di Camilleri.

Superlativo – In forma iterativa – il cielo azzurro azzurro – Borges dice proprio “delle donne, dei bambini, dei semiti”.

Viaggiare – Detesto i libri di viaggi” è l’esordio di Lévi-Strauss a “Tristi tropici”, il suo rimo libro, di viaggi. Fa il paio col “viaggiare è uno dei piaceri più tristi della vita” con cui Madame de Staël, altra viaggiatrice, apre “Corinna, o dell’Italia”, libro (anche) di viaggi.

letterautore@antiit.eu

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