La nuova guerra
fredda resta in atto, fino a che – e se – Trump non deciderà di disinnescarla.
Senza un fine dichiarato. Non in Europa, che se ne trova al fronte, ma non al
comando. Washington invece, che l’ha innescata, la alimenta, e ne sa valutare
la portata, forse sì. Ma allora con un errore grossolano, se non è voluto.
A una Russia
che Putin, al terzo mandato, voleva dedicare all’Asia, nella geopolitica
dell’Eurasia, ha imposto un riconcentramento
in Europa. Di cui forse non misura l’assurdità: tenere
Mosca impegnata in Europa. La ratio è di un riarmo e una confrontazione che indeboliscono l’Europa.
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