mercoledì 11 gennaio 2017

Obama sonnambulo alla guerra fredda

Commuove il discorso di addio di Obama. Che però lascia il mondo nella guerra fredda. Quella da lui stesso sferrata contro la Russia. Su nessun’altra base che intrighi spionistici, quelli da cui ogni capo di Stato si tiene alla larga.
Non se ne parla, ma quella aperta da Obama contro la Russia è proprio una guerra fredda. Preparata con l’apertura di diecine di basi terrestri e aeree negli ex paesi dell’Est. Rafforzata con nuove basi presto operative in Polonia e Romania (Usa), Lettonia (Canada), Lituania (Germania), Estonia (Francia e Gran Bretagna). Sferrata dopo la débâcle elettorale – che è di Hillary Clinton, partita sicura vincente, ma più del presidente uscente che la patrocinava – e non durante, come avrebbe dovuto se la Russia effettivamente interferiva con le elezioni. Uno scontro deciso con una motivazione risibile (v.sotto). Che riapre la corsa al riarmo atomico, dormiente da trent’anni. In un periodo di transizione, anzi una settimana prima di lasciare la Casa Bianca.
Di guerra fredda ha parlato il ministro della Difesa di Clinton, William Perry, col sito “Politico: “Stiamo avviando una nuova guerra fredda. Sembriamo sonnambuli sonnambuli lanciati in una nuova corsa all’armamento  nucleare.
L’uomo è certamente simpatico, sportivo, compagnone, marito fedele, buon padre di famiglia, fanno bene tutti a congratularsi che in otto anni non ha dato scandalo. Ma lo statista?

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