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mercoledì 18 gennaio 2017

Secondi pensieri - 292

zeulig

Accomodazionismo – È di Galileo, prima che di Roger Wiliams. La parola e il concetto ritornano come professione di fede laica, in chiave di inculturazione (abbigliamento, alimentazione, riti, anche diritti speciali, in Inhghilterra), fra culture e fedi diverse chiamate a convivere nell’universo un tempo cristiano. Rilanciati da Martha Nussbaum , “La nuova intolleranza”, elaborati dal pastore e teologo Roger Williams a metà Seicento, il teologo inglese emigrato in America con la seconda ondata di puritani, poi da questi ostracizzato per il suo messianismo. Uno dei primi antischiavisti, fautore della libertà di culto nonché di un paritario trattamento degli indiani d’America, fondatore del Rhode Island e della Prima chiesa Battista, Williams teorizzò, predicò e praticò per primo la separazione tra Stato e Chiesa – che sarà poi uno dei fondamenti della costituzione americana. La separazione intese non come una punizione o privazione della chiesa, ma come una liberazione e un arricchimento, una sorta di licenza a occuparsi del suo proprio bene. E la separazione propose come “accomodamento”, con come il “muro” che Thomas Jefferson introdurrà interpretando la sua costituzione.
Wiliams è con Locke all’origine della tolleranza. Il concetto di accomodamento tra chiesa e stato estendendo al rapporto tra fede e scienza. Ma in questo era stato preceduto da Galileo, che nel “Dialogo dei massimi sistemi” lo fa argomentare dai suoi personaggi. Tra le tante obiezioni nela prima giornata del peripatetico Simplicio all’universo copernicano, c’è che, essendo così vasto, molto al di là del sistema solare, è troppo grande per essere bello, cioè creato. Il copernicano Salviati ha buon gioco a qualificare questa per presunzione, e quasi una bestemmia: tropo grande per Dio? Dio certamente una concezione della bellezza molto più vasta e comprensiva della nostra. Il fato che Dio abia un occhio di riguardo per il passerotto significa che lo spazio tra il passero e l’universo, come Dio lo vede, è fuori della nostra portata. È l’argomento del neo accomodazionismo in favore dell’evoluzione, la nuova dialettica fede-scienza: l’evoluzione non è alternativa al disegno intelligente, o creazionismo scientifico, è un disegno intelligente più intelligente.

Il rilancio dell’accomodazionismo è, secondo i Nuovi Atei, opera dei gesuiti. Dal concetto alla forze in campo, anche questo non è mutato dal tempo di Galileo: non c’è tolleranza, ogni concorrente è esclusivo. Galileo argomentata felice nel “Dialogo” di accomodare la scienza alla sua fede, ma la chiesa decise altrimenti.

Bene – In un mondo senza Dio – senza comandamenti - dove altro si trova? Nei diritti umani dell’Onu, per esempio nel Mediterraneo che si riempie di morti? Bisognerebbe – bisognerà – instaurare un altro metro: senso comun, utilitarismo, valori condivisi, valori intrinseci (saere, creatività, arte, amore, amicizia, libertà individuale  (rifare a lista, è quella della Nyrb)? Un sistema di valori, “questo è bene”, “questo è male”: ma i valori non erano e sono insidiosi? Maneggiabili: che valori avremmo se Hitler avesse vinto la guerra? Stalin l’ha vinta ma poi abbiamo dovuto armare la guerra fredda, con i miliardi di kilotoni accumulati con la Bomba.

Contemporanea (Arte) – L’arte contemporanea è caratteristicamente negatrice del museo – della continuità, della preservazione, dell’esemplare: événémentielle. Ma è quella che più ha ricorso, molto di più che in età precedente, a mostre, ampie, lunghe, costosissime, e luoghi di raccolta e testimonianza, propriamente musei. Il contemporaneo è una negazione di se steso che vuole però riprodursi (sopravvivere-celebrarsi) in quanto negatore.
Dovrebbe conseguentemente scomparire, in quanto negazione di un “prodotto” artistico eterno, ma in realtà è alla ricerca di un’altra immortalità, basata sulla negazione, la cancellazione, l’occultamento.

Dialettica – Opera sempre più in chiave di rovesciamento:  il belo è brutto, il brutto è nello, il terremoto è la ricostruzione, la distruzione è la speranza. E ora l’abiura come atto di fede, al cinema e non solo. Che è un altro modo per dire che Dio è il diavolo. Lo schema della dialettica, che è conoscitivo, è stravolto nell’ontologia, nell’essere. Non solo nella conoscenza o logica corrente, dell’ “uomo della strada” o del web, ma nella riflessione.
Un’invasione di campo che passa attraverso la psicoanalisi: la coscienza determinata (controllata-gestita-manovrata, in realtà depotenziata e anzi annullata) dall’incosnsicio, l’essere dal non essere, la parola dall’ambiguo e anzi dall’insignificante.

Disinformazione – Passa oggi attraverso l’informazione. Non è cioè agita, da soggetti individuati, a un fine: è un modo di essere. Confusa con la democrazia, specie sul web, ne è invece la disintegrazione. Uno svilimento radicale: inavvertito  indolore e per questo letale. L’opinione pubblica ha perso senso e forza, e con essa quindi la democrazia.
Il teorico dell’agnotologia (ignoranza), Robert Proctor, la imputa ai centri di potere: i grandi interessi economici, le grandi leghe confindustriali, Big Pharma, Big il, Big Tobacco, etc. – a Washington operano non meno di cinquemila lobbies di interessi costituiti. Ma è più vera l’anticipazione di Marshall McLuhan, “il mezzo è il messaggio”. Che sconta anche il concetto di fake news – di fatto, se non si può dire che non c’è notizia non falsa, è quello che succede nella finta democratizzazione dell’informazione, che ognuno può dire ciò che vuole.

Giuda – È in effetti personaggio cristiano: tradisce un individuo, uno cioè che ha una coscienza. Altrimenti non si tradisce, si fa. Non c’è il tradimento in Omero, in Tucidide, dove pure pullulano: vengono registrati come eventi, il tizio ha fatto questo, non sottoposti a giudizio morale. Il concetto di tradimento è legato a una responsabilità e una coerenza individuali.

Indizio – È “prova” poetica: letteraria, fantasiosa, inventiva. Un indizio conduce in mille posti. Ogni indizio è uno di miriadi, tutti egualmente veridici, se non anche verificabili.
In un racconto satirico giocato su uno stratagemma filosofico, “A Double-barrelled Detective Story” (“Doppiette”), Mark Twain mette in scena Sherlock Holmes, redidivo “dopo essere morto tre volte”, tra i cercatori d’oro rozzi della California. A i quali il nipote Fetlock Jones, uno poco presentabile, così lo presenta: “Sa che non è capace di scoprire un crimine senza aver progettato in anticipo ogni cosa e sistemato gli indizi e assunto qualcuno perché lo commettesse seguendo le sue istruzioni….”. I rozzi minatori prenderanno Sherlock Holmes viene preso al suo laccio, di indizi che nessun altro ha raccolto, nemmeno lui – gli indizi in effetti sono interminabili.

Sacerdote - Figura e personaggio in disuso, in epoca di dereligione, a favore del maestro. Mentre sarebbe invece figura di riferimento nella laicità. È infatti ministro di culto, ma essenzialmente un amico e confidente, fuori da ogni ombra concorrenziale o competitiva. Mentre il maestro va col potere. Come  minimo con la pedagogia.
Si è maestri nel buddismo, nella gerarchia del buddismo, anche se solo funzionale: c’è uno che insegna ad annullarsi, per realizzarsi al meglio – non evidentemente per annullarsi, in quanto maestro.

zeulig@antiit.eu

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