Confidato quest’anno a un maestro
giovane, e del Terzo mondo, Dudamel è venezuelano, alla fine di un anno che ha
visto l’Austria votare due volte per scongiurare – di poco – una presidenza estremista,
il giorno di uno dei soliti attacchi islamici a tradimento ai giovani
occidentali, il concerto viennese di Capodanno è stato singolarmente afono, e
anzi stridente. Vienna è “città di tutti”, come Parigi, come anche Roma: accoglie e non
esclude. Ma polke e walzer hanno risuonato più che mai da operetta.
Gustavo Dudamel, Concerto di Capodanno. Vienna 2017
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