La Corea del Sud, con due presidenti di fila sotto accusa per
corruzione, esautorati dal loro aprtito e dal Parlamento, dopo una dittatura
paramilitare di trent’anni, governata dai chaebol,
“i clan ricchi”, e si taccia della minaccia nucleare che subisce dalla Corea del Nord, ha un rating di
prim’ordine, la duplice AA, poco sotto il massimo. Mentre l’Italia è posta
all’orlo del fallimento. La Corea del Sud è più sicura dell’Italia?
È vero che la Corea del Sud ha un debito pubblico ridotto, il
40 per cento del pil. Ma il debito è, in teoria, un fatto e non un numero.
La batteria dell’auto muore di colpo, senza nessun
preavviso. E dura sempre meno: da cinque anni di vita le batterie sono passate
a tre, e anche a due.
Le vecchie batterie segnalavano l’usura in vari modi, e si
ricaricavano. Le nuove no, si “smaltiscono” – a un costo per l’ambiente. Tutto questo sotto l’egida della protezione dell’ambiente.
Villa Pamphilj, il più grande parco di Roma, 184 ettari, uno
dei più grandi d’Europa, è occupata da una trentina di dormitori e bivacchi di
barboni di varia specie, anche di prostitute: una breve indagine sul luogo è
bastata a Maria Egizia Fiaschetti, “Corriere della sera-Roma”, per accumulare
un dossier fotografico memorabile. La villa è accudita da 11 giardinieri. Erano
82 prima che venisse affidata alle coop di Buzzi, il faccendiere della Lega
delle Cooperative sotto processo a Roma.
Le finte coop di servizi sono uno dei tanti – ora miliardari
– imbrogli del volontariato o terzo settore. Che ruba per piccole cifre, ma nel
complesso ora plurimiliardarie.
La corruzione del terzo settore è a danno della spesa sociale
e dei suoi assistiti: poveri, immigrati, anziani, drogati, down, il verde pubblico,
l’assistenza domiciliare, e tanti altri rivoli di spesa.
Nota a tutti, la corruzione del terzo settore è però
tollerata. È perseguita a Roma in un’altra ottica: un tentativo di rubricarla come
mafia. In sostanza di sviare l’attenzione, riducendola a un cancro localizzato estirpabile.
Mentre è “esercizio” normale, quotidiano, di ogni operatore del settore.
Luca Odevaine, ex Legambiente, Veltroni, Zingaretti, colonna
del Coordinamento accoglienza richiedenti asilo al ministero dell’Interno, è
esplicito al processo romano “Mafia Capitale”. Lavorava come “facilitatore” e
“risolutore” per le pratiche più lucrose, l’accoglienza degli immigrati e dei
rom, presso prefetture e questure. A favore equamente delle Coop rosse e di
quelle bianche, della Cascina.
Odevaine “lavorava” a un costo altissimo: pretendeva di tangente
più di quanto Buzzi guadagnava personalmente come dirigente della Lega Coop a
Roma. Il business del volontariato ha evidentemente margini ampi.
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