giovedì 2 febbraio 2017

Appalti, abusi, fisco (98)

La Corea del Sud, con due presidenti di fila sotto accusa per corruzione, esautorati dal loro aprtito e dal Parlamento, dopo una dittatura paramilitare di trent’anni, governata dai chaebol, “i clan ricchi”, e si taccia della minaccia nucleare che subisce dalla Corea del Nord, ha un rating di prim’ordine, la duplice AA, poco sotto il massimo. Mentre l’Italia è posta all’orlo del fallimento. La Corea del Sud è più sicura dell’Italia?
È vero che la Corea del Sud ha un debito pubblico ridotto, il 40 per cento del pil. Ma il debito è, in teoria, un fatto e non un numero.

La batteria dell’auto muore di colpo, senza nessun preavviso. E dura sempre meno: da cinque anni di vita le batterie sono passate a tre, e anche a due.
Le vecchie batterie segnalavano l’usura in vari modi, e si ricaricavano. Le nuove no, si “smaltiscono” – a un costo per l’ambiente. Tutto questo sotto l’egida della protezione dell’ambiente.

Villa Pamphilj, il più grande parco di Roma, 184 ettari, uno dei più grandi d’Europa, è occupata da una trentina di dormitori e bivacchi di barboni di varia specie, anche di prostitute: una breve indagine sul luogo è bastata a Maria Egizia Fiaschetti, “Corriere della sera-Roma”, per accumulare un dossier fotografico memorabile. La villa è accudita da 11 giardinieri. Erano 82 prima che venisse affidata alle coop di Buzzi, il faccendiere della Lega delle Cooperative sotto processo a Roma.

Le finte coop di servizi sono uno dei tanti – ora miliardari – imbrogli del volontariato o terzo settore. Che ruba per piccole cifre, ma nel complesso ora plurimiliardarie.
La corruzione del terzo settore è a danno della spesa sociale e dei suoi assistiti: poveri, immigrati, anziani, drogati, down, il verde pubblico, l’assistenza domiciliare, e tanti altri rivoli di spesa.

Nota a tutti, la corruzione del terzo settore è però tollerata. È perseguita a Roma in un’altra ottica: un tentativo di rubricarla come mafia. In sostanza di sviare l’attenzione, riducendola a un cancro localizzato estirpabile. Mentre è “esercizio” normale, quotidiano, di ogni operatore del settore.

Luca Odevaine, ex Legambiente, Veltroni, Zingaretti, colonna del Coordinamento accoglienza richiedenti asilo al ministero dell’Interno, è esplicito al processo romano “Mafia Capitale”. Lavorava come “facilitatore” e “risolutore” per le pratiche più lucrose, l’accoglienza degli immigrati e dei rom, presso prefetture e questure. A favore equamente delle Coop rosse e di quelle bianche, della Cascina.

Odevaine “lavorava” a un costo altissimo: pretendeva di tangente più di quanto Buzzi guadagnava personalmente come dirigente della Lega Coop a Roma. Il business del volontariato ha evidentemente margini ampi. 

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