“Con la Nsdap (il partito nazista,
n.d.r.) si crea un partito politico – e un partito politico straordinariamente
novecentesco quanto a efficienza logistica, organizzazione interna, sistemi di
propaganda, metodi di raccolta e
orientamento del consenso – che affonda gran parte delle sue radici in un
circolo e in una cultura di tipo esoterico”, la Società Thule. “Un unicum nella storia dell’Europa
moderna”, ma un fatto. Ed è un fatto che Hitler si è “formato”, anche all’antisemitismo,
sui testi di noti occultisti, Guido von List, Lanz von Liebenfels, madame
Blavatsky.
“Intervista sul Terzo Reich, la magia e
le culture rimosse dell’Occidente” è il sottotiolo – Galli risponde a Luigi
Sanvito. L’assunto dello storico delle dottrine politiche è quello noto, che
Sanvito aiuta a precisarsi: rivedere le fonti storiche. Allargandole, in
particolare all’esoterico, e al conflitto di genere, maschile-femminile. Non
una storia “selvaggia”, o “alternativa”, o “controstoria”, ma un’attenzione al
rimosso, a vaste zone della storia inesplorate. Dai miti classici alle stregonerie
medievali e alla caccia alle streghe, fino all’avvento “inspiegato” del nazismo
in Germania, da cui lo studioso è partito, dal suo ormai classico “Hitler e il
nazismo magico”, 1989 –
preceduto dallo studio di Nicholas Goodrick-Clarke, “Le radici occulte del nazismo”,
sugli “ario sofisti di Austria e Germania, 1890-1935”.
L’assidua frequentazione, se non l’appartenenza,
di Hitler a consorterie esoteriche è ora accertata. Il peso dell’esoterismo in
altre congiunture storiche resta da accertare. La questione maschile-femminile si
può dire che si apre. È l’approccio più innovativo di Galli. Che però lo lascia
qui in nuce, confinato a un ultimo
breve capitolo, e poi non lo ha ripreso. La storia di genere,
maschile-femminile, lo studioso propone
partendo da un assunto semplice, una rimozione radicale: “Quella sorta di
censura operata dalla Cristianità su un aspetto intrinseco e primario alla sua
stessa nascita: l’assenza e la scomparsa della figura femminile, della
sacerdotessa, dalla scena del sacro”.
Galli e partito trent’anni fa, “Hitler e
il nazismo magico”, alla ricerca delle fonti anche misteriche del nazismo
partendo dalla constatazione della “forza” culturale del terzo Reich, dopo che
Mosse ne ha esplorato le “origini”. Della consistenza e della compattezza,
della pervasività, che non si può ridurre alla polizia. Uno sviluppo
necessario, dopo la conferma che un pensatore del calibro di Heidegger ne fu
parte convinta, dopo le fascinazioni di Jünger e Carl Schmitt.
Qui lo studioso apre anche all’ucronia. Non
tanto ai “se” della storia quanto al fatto che la storia non ha nulla di
obbligato, e neppure di conseguente, malgrado la storiografia delle origini e
dei caratteri, e quello che succede ed è successo va esplorato in tutti gli
interstizi. Ipotizzando una “storiografia probabilistica” – in realtà
un’evoluzione del “paradigma indiziario”. Di “possibili storie parallele”. In
armonia con l’“universo multiverso” : una storia multifattoriale, in armonia
cioè con la fisica quanto-probabilistica, così come lo sviluppo unilineare
discendeva dalla fisica newtoniana causa-effetto.
Due approcci dunque sicuramente fertili,
la storia di genere e quella probabilistica. Con annotazioni a margine non
peregrine. La politicizzazione degli italiani - la partecipazione alla politica
- aperta dal fascismo, che non voleva
che si parlasse di politica ma ne parlava in continuazione. La caccia alle
streghe nel Cinque-Seicento come serrata maschilista contro la diversità: la pretesa
femminile a controllare-decidere la procreazione, la libertà e la promiscuità
sessuali, la medicina alternativa, del tipo oggi detto omeopatico. La scoperta
dell’esoterismo nella politica e la storia con “Il mattino de maghi”, l’opera
dimenticata di Louis Pauwels e Jacques Bergier. L’atto resistenziale che Jünger
fece nel 1938, scrivendo e pubblicando “Sulle scogliere di marmo”, contro un
aggressore “Forestaro” che è Hitler.
La proposta dell’ucronia, o delle sliding doors, Galli fa in
polemica-concorso con Franco Cardini – e Trotckij. Sul terreno scivoloso dei
“se” della storia. Ma per segni semplici. La Società Thule c’era a Monaco di
Baviera, formata sugli scritti ariogermamici, antisemiti, esoterici di Guido
von List e Lanz von Liebenfels, altri due austraici di origine. Era molto
attiva, ne facevano parte Drexler, Rosenberg, Hans Frank, Hess e il generale
Ludendorff e altri nomi importanti. È nel suo ambito che viene costitutiva la Nsdap,
il partito nazista, di cui Hitler diventerà in poche settimane il capo. Una società
di Stato, con un bilancio rilevante, era l’Ahnenerbe, la società per la ricostituzione
della purezza ariana, dalla terra del Fuoco al Tibet. Himmler, che l’aveva
costituita e l’animava, si diceva reincarnazione di Enrico I l’Uccellatore.
È un tema però scivoloso. Evola, “Hitler
e le società segrete”, già lo notava nel 1971. Basandosi sul “Mattino dei maghi”,
poneva la distinzione basilare tra miti – quelli di Hitler gli preesistevano, consolidati
– e magie, o pratiche magiche, medianiche, esoteriche.
Giorgio Galli, La svastica e le streghe, Hobby & Work, pp. 191 € 16
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