L’Olimpiade
no, che avrebbe portato a Roma miliardi, in infrastrutture. Lo stadio di
Parnasi sì, con annessi grattacieli, tre. Per guardare meglio le partite?
Lo stadio
di Parnasi-Unicredit comporterà esborsi miliardari per il Comune di Roma, a
perdere, per la sola urbanizzazione: strade, trasporti, acqua, luce, scuole,
sanità, rifiuti. La differenza tra l’Olimpiade e lo stadio è che Parnasi è liquido,
mentre Malagò, il Coni, ha regole di bilancio.
Fervono i
dibattiti nei partiti, tra i 5 Stelle, tra i Pd e tra i berlusconiani. Senza
niente da dire. Ma una cosa si capisce: che 5 Stelle e Berlusconi menano le danze
come in palestra, da pugili non suonati benché in età, ma scoppiettanti perché
hanno un comodo punching-ball, il Pd, l’asse intenibile Dc-Pci.
Renzi ha
stracciato Bersani. E ora straccerebbe Speranza, o Orlando, che infatti non si
candidano. Gli (ex) comunisti sono rimasti in pochi, se li soverchiano gli (ex)
democristiani. Ma sono sempre ultimativi – invece di applicarsi, lavorare (“non
si sanno cosa vogliono”, come diceva Croce dei liberali radicali, “ma lo
vogliono subito”).
Nessun
dubbio che Di Maio governa Raggi. Nessun dubbio che Di Maio e Raggi si sono
liberati di due assessori titolati, la giudice Raineri e l’economista Minenna,
per conto di Marra, cioè di un corrotto. Ma questi governeranno l’Italia,
appena si va a votare.
Marra
voleva “parlare” coi giudici, indirizzato dagli avvocati. Avviare il patteggiamento.
Scaricando i 5 stelle, non potendo scaricare Scarpellini e i suoi doni. Poi ha
scartato, non “parla” più. Ha avuto assicurazioni Da chi?
È scomparso
l’“innominato”. Quello che fabbricava i dossier per conto dei 5 Stelle. Pista
ghiotta per dei giornalisti. Specie quelli italiani, tutti investigativi -
tutti “Washington post”. E invece no. L’“innominato” è la fonte anche dei giornalisti
investigativi. È una fonte non deviata, evidentemente.
Va
Crozza a Sanremo, dieci milioni e mezzo
di spettatori, la metà della audience, e dice che Renzi in tre anni non ha
combinato nulla. Mentre probabilmente ha salvato l’Italia, per antipatico che
sia. Satira?
Crozza
in realtà non va a Sanremo, parla dagli studi a Milano. Ha il trac del
palcoscenico. Un attore che teme il pubblico, un attore comico: satira?
Va
in palcoscenico, Crozza, solo pochi minuti, per fare il senatore Razzi, che sa
a memoria. Un personaggio di cui non sappiamo nulla. Se non che è,
evidentemente, spiritoso.
Lamenti
e tragedie per il consigliere di Trump Steve Bannon, un cattolico conservatore,
di casa in Vaticano, che pare abbia letto perfino Evola. La cosa è dubbia – che qualcuno legga Evola, in America
poi. Ma non dovremmo complimentarci? Di un politico che legge. Filosofia per di
più, e mito, filologia.
Il
“Guardian” riscopre un anno dopo i fatti che il ministero degli Esteri italiano
è stato hackerato. Cosa che il ministero ha saputo subito e a cui ha rimediato.
Nessun dubbio che il “Guardian” rilancia una “notizia” dei servizi inglesi, per
dirsi più belli degli italiani, e per rilanciare le sanzioni contro la Russia.
Alle quali come è noto solo gli altri sono tenuti, non Londra – né Washington:
le grandi compagnie inglesi a Mosca e i ricconi russi acquartierati a Londra.
Ma non si dice: paura della regina?
Venerdì
il “Corriere della sera” fa un inno all’amicizia con la Germania. Sabato
registra un attacco “inaspettatamente duro” , “un calcio quasi a freddo negli
stinchi dell’Italia”, del presidente della Bundesbank Weidmann contro l’Italia.
Il quale in realtà non lascia passare settimana, se non giorno, per attaccare,
a freddo, l’Italia.
In
macchina di notte tardi, un po’ alticcio, un po’ fumato, Nainggolan della Roma
attacca la Juventus e Totti. Inni.
Un
dirigente del Barcellona disse qualche tempo fa che Messi ha vinto con il
Barcellona, con gli altri campioni del Barcellona – con l’Argentina in effetti
non ha vinto nulla e non ha nemmeno convinto.
Licenziato. E ora che Messi non vince e non convince nemmeno con il
Barcellona – perdere 4-0 in Champions riusciva solo alla Roma?
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