Grillo
minaccia querela contro formiche.net, che ha riferito di un incontro suo con
l’immobiliarista Parnasi e il direttore generale dell’As Roma Baldissoni, nel
primario studio legale Tonucci a piazza del Popolo. Poi scende a Roma, e fa
come se. Instancabile, in missione lunga più giorni. Di nient’altro si è mai
occupato tanto. Come se decidesse lui lo
stadio dell’As Roma con annessa lottizzazione.
Pagnoncelli
accredita Grillo vincitore se si votasse. Se non che Grillo perde dappertutto
pezzi - e anche voti, dove si vota. A Genova, dopo Livorno, ha perso quattro
consiglieri comunali. Gliene resta uno. Genova è la città di Grillo.
Al
ministero delle Pari Opportunità c’è un Unar, Ufficio Nazionale
Antidiscriminazioni Razziali. Che ha finanziato una Associazione contro le
discriminazioni sessuali che invece procurava marchette. Boccaccio al governo?
Si
scopre nell’occasione che c’è un Unar. Che lo ha creato nel 2003 l’allora
ministra, Stefania Prestigiacomo, una berlusconiana. E che nella gestione
democrat finanzia la prostituzione gay. La destra fa, la sinistra disfa?
Sul
“Corriere della sera” il corrispondente da Berlino Taino spiega la campagna
elettorale del candidato socialdemocratico Schulz in questi termini: “Lo
smantellamento del cuore delle riforme che hanno fatto della Germania
un’economia efficiente”. Un candidato suicida, o stupido? Il “Corriere della
sera” insegna il socialismo ai socialisti?
Il
business armi è rifiorito, come ai tempi della guerra fredda. Le fabbriche Usa fanno
gli straordinari per tenere dietro alle commesse. Che vengono soprattutto dall’(ex)
Terzo Mondo. In testa l’India, dove va il 23 per cento dell’export di armi, a
ruota l’Arabia Saudita (8,2 per cento) e gli Emirati Arabi (4,6). Gli Emirati,
cioè Dubai, sono quasi alla pari con la Cina (4,5), che però anche esporta, ed
è un paese di 1,3 miliardi, contro 10 milioni, scarsi.
Ne
beneficiano, come trent’anni fa, gli Usa (33 per cento delle esportazioni) e la
Russia (26), come trent’anni fa: senza ideologia, la guerra si fa con gli
stessi armaioli.
“Tanti
paesi sono corrotti, ma l’Italia è imbattibile”: è lezione domenicale del
direttore del “Corriere della sera”, Luciano Fontana. Esclusa la Rcs? E Milano?
Nel
primo mese della presidenza Trump si rivalutano del 50 per cento le quotazioni
delle grandi banche Usa, le banche d’affari. Con cinque nomine presidenziali al
Tesoro, e negli organismi di indirizzo e controllo della finanza, provenienti
da Goldman Sachs, la più grande di queste banche. A dieci anni dalla catastrofe
in cui ci hanno precitato, le banche d’affari sono più che mai al potere.
“Il
presidente tenta di sfruttare al massimo la sfiducia del pubblico nei media,
per distrarre dalle delusioni che sicuramente arriveranno”, scrive sul “New
Yorker” David Remnick , il direttore. Per lettori intelligenti? O non sarà
Remnick, già apologeta di Obama, un infiltrato di Trump?
Alberto
Brambilla, già sottosegretario al Lavoro, il ministero di controllo dell’Inps,
scopre che i conti Inps sono sballati. Cioè sono ottimi, ma sballata è la comunicazione
che fa dei suoi dati a Bruxelles. Senza sceverare l’assistenza dalla
previdenza. Ha portato così alla crisi del 2011 e alla riforma d’emergenza Fornero,
così punitiva per le pensioni. Nonché alla condanna Ue dell’Italia che non
spende(rebbe) nulla per l’assistenza. Che dirne, dell’Inps e di Brambilla?
Emozione
a Barcellona, dii fotografi e tg, per le manifestazioni contro i turisti, e per
gli immigrati. Contro i turisti su cui Barcellona prospera, e per gli immigrati
che Barcellona non accoglie – se ne è presi in un anno 400 invece dei quattromila per i quali si
era impegnata nel piano europeo. Sono
più squallide le manifestazioni, o le emozioni mediatiche?
Scrive
Aldo Grasso della mania delle “ospitate”, a pagamento oppure gratis, per la
pubblicità - “alcuni pagherebbero volentieri per essere invitati”. E conclude: “E
poi ci sono gli agenti (Beppe Caschetto, Lucio Presta…) che gestiscono anche
gli ospiti: basta prendere nota degli invitati di Raitre per capire tutto”. E
qui finisce, sul più bello: ancora uno sforzo?
Non
si fa più la coda a Londra, paziente, ordinata. Ora chi spinge di più arriva
prima. È così che Londra diventa multiculturale.
Si
dice: ma l’offerta alimentare è migliorata, diversificata, rinnovata. Ma il
multiculturalismo subisce più che governare, perde e riduce più che innovare. È
una difesa a maglie larghe. Una ricetta anemica.
“Non
siamo più considerati wog (vermi), ma
ottenere un visto permanente è un’impresa. Per restare, a volte bisogna lavorare in una fattoria tra
insetti, serpenti e animali mai visti”. Queste sono su “Sette” le “storie di
giovani che hanno realizzato il loro sogno” in Australia.
“Ecologia
e non violenza”, assicura Nicola Caracciolo su “Sette”, “le conquiste del ‘77”.
Ma l’ecologia non veniva da Nixon, vent’anni prima? Quanto alla violenza, non c’è mai stato nulla
di più truce del ’77.
Si
processa in Indonesia il governatore di Giakarta per nessun altro motivo che di
essere cristiano: l’accusa è di blasfemia. Ma allora nel quadro di un mutuo
riconoscimento del diritto penale, perché non processare per blasfemia il sindaco
mussulmano di Londra? Anche il candidato presidente francese della
“Sottomissione”, il romanzo di Houellebecq. Houellebecq e Salvini hanno ampia
materia.
Nugoli
di specialisti e giornalisti contro la madre di Genova che ha chiamato la Polizia per la droga del
figlio. Il quale si è poi ucciso. Per la vergogna, si vuole. Nessuna pietà per la
donn a, che aveva un figlio giovanissimo drogato, e poi, per colpa sua, morto.
Il giornalismo fa un miracolo: è drogato e morto vivente.
E
adesso, Pignatone, tutte quelle querele di Grillo, contro la libertà di stampa?
E i 5 Stelle a Roma che altro devono combinare prima di andare al gabbio?
Promuoversi, promuovere gli amici, regalarsi case e polizze vita, appaltare i
rifiuti a carissimo prezzo, non basta. Non hanno ucciso, non ancora, almeno non
lo sappiamo, ma se per questo neanche Buzzi e Carminati hanno ucciso, non da
mafiosi. Dunque, la mafia dov’è a Roma, ce la stiamo perdendo.
Alleluja,
brindisi, i servizi segreti Usa spiavano Trump e ora lo ricattano. Questo in
Italia. Negli Usa gli antitrumpiani sono in allarme: i servizi segreti che
ricattano i presidenti mettono il paese a rischio. Poi si dice che l’Italia è
patria del diritto.
Ma c’è dell’altro. C’è negli Usa intelligenza, politica. Oltre che senso della legge, delle istituzioni. In Italia, a sinistra, rancori, frustrazioni e nient’altro.
Ma c’è dell’altro. C’è negli Usa intelligenza, politica. Oltre che senso della legge, delle istituzioni. In Italia, a sinistra, rancori, frustrazioni e nient’altro.
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