“In
dieci anni, dal 2005 al 2015, la quota di famiglie in povertà assoluta è
raddoppiata” – Tito Boeri, presidente dell’Inps.
Un
lavoratore dipendente su dieci ha una retribuzione inferiore al minimo
contrattale (Ocse). Del 20 per cento in media.
La
disoccupazione tra i giovani, fino a 24 anni, torna a superare il 40 per cento:
due su cinque non lavorano.
Nove
milioni di “esclusi” (disoccupati, lavoratori in nero, e chi cercherebbe lavoro
se ce ne fosse l’occasione) calcola la Fondazione Hume-Il Sole 24 Ore. La
“terza società” – accanto a quella del posto fisso, e della micro e piccola
imprenditoria: “Questo segmento sociale è composto da chi, pur facendo parte
della popolazione attiva in quanto disponibile a lavorare, vive una condizione
di radicale esclusione dal circuito del lavoro regolare”.
In
prevalenza donne. Molti (45,8 per cento) al Sud,
Si
celebra un incremento del pil dello 0,9 per cento, nel 2017 dopo il 2016, come un robusto segnale di ripresa,
“dall’inizio della crisi”. Ma si celebra per coprire il dato Ue, che la ripresa
italiana dice la più debole tra i 28 paesi dell’Unione.
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