Schiavone, antichista emerito, mette a
frutto l’erudizione nella ricostruzione di personaggi equivocati, Ponzio Pilato
dopo Spartaco. Ma qui con minore fortuna. “Un enigma” è il sottotitolo. Che
Schiavone non prova neanche a risolvere. Di fatto, non fa che riordinare quanto
si sa.
Ponzio Pilato ultimamente gode di buona
fortuna, ma non per il lettore, che non sa convincersi delle sue buone ragioni,
di quelle che i suoi ermeneuti fabbricano. Rimane il Pilato antonomastico,
quello del pilatesco, incerto e per questo menefreghista, il burocrate neghittoso,
il succube della moglie e di chiunque alzi la voce. Altri per redimerlo lo fa
strumento del disegno divino, Schiavone non divaga, ma la filologia non basta a
dare corpo.
Aldo Schiavone, Ponzio Pilato, Einaudi, pp. 174. ril. € 22
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