A
Trump, che dopotutto è il presidente degli Stati Uniti, il giornalista della
Fox di Murdoch, Bill O’Reilly, impone all’improvviso di dire che Putin è un
killer. Trump se la cava con un’altra domanda: “Mah, lei crede che il nostro paese
è così innocente?”.
Sembra
un giornalismo provocatorio – così è stato recepito dai giornali italiani. Ma a
che scopo? Quella di O’Reilly è una provocazione di destra. Come se Trump non fosse
abbastanza di destra?
Diversa
la reazione della stampa Usa: la provocazione dell’arcigno O’Reilly non è
accolta bene. La Russia, per quanto non amabile, è potenza nucleare. E il retropensiero
probabilmente è che “c’è qualche scomoda verità in questo”, nella risposta di
Trump.
Il
“New York Times”, curiosamente, ha svolto la salve quotidiana anti-Trump in
chiave campagnoli alla Casa Bianca: il neo presidente e i suoi famigli non
sanno come funzionano i telefoni e gli interruttori della luce, non trovano le
pantofole e gli accappatoi… In un certo senso è l’America che copia l’Italia
anche in questo, nella “linea dl Piave” antiberlusconiana dopo aver perso, ripetutamente, la
battaglia del voto: i tacchi, i capelli tinti, il visagiste.
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