Si vince la
gara col massimo ribasso, e poi si fa causa. Lavori interminabili, liti
costose, ai Tar e a tribunali civili, costi nelle more triplicati: è il tipico
appalto italiano – al netto della corruzione.
John Ruskin già
sapeva che il massimo ribasso è pericoloso: “Non è saggio pagare troppo, ma
pagare tropo poco è peggio”, ammoniva: “Quando si paga troppo si perde un po’
di denari e basta. Ma se si paga troppo poco si rischia di perdere tutto”.
Sono continui gli
allarmi del presidente dell’Inps Boeri sulla tenuta dei conti. Ora si scopre
che il rapporto spesa pensionistica-pil si riduce – benché il pil non vada
granché bene. Il numero delle pensioni pure, malgrado il prolungamento dell’età
media: del 2,7 per ceno nell’ultimo quinquennio. Senza dire che un quinto,
quasi un quarto, delle “pensioni” sono in realtà assegni d invalidità e sociali,
a carico del Tesoro - l’anno scorso la metà: su un milione di nuove prestazioni
liquidate dall’Inps il 53 per ceto è stato di natura assistenziale. Gli allarmi
di Boeri servono alle assicurazioni private?
Le bollette della
luce, e in minor misura anche del gas, sono regressive per i consumi maggiori,
e progressive per quelli ridotti: più si consuma, meno si paga il kWh.
La differenza è
enorme. Per un consumo annuo di 2.600 kWh Enel fattura € 0,24 per kWh. Per un
consumo medio annuo di 300 kWh Eni fattura € 5,04 per kWh, venti e più volte.
La terrazza del
Gianicolo a Roma, dove si gode il fresco a una veduta incomparabile della
città, un diorama al naturale, è deturpata da alcuni anni da un cipresso altro
quaranta metri e da tre frassini spelacchiati, incapaci di rigenerarsi, di
trentacinque, che occludono la veduta e l’aria. Esito della sottostante Villa
Corsini, del museo omonimo e dell’Accademia dei Lincei. Il museo e\o l’Accademia
non possono pagarsi la giornata di un potatore, con sollievo di tutti e degli
stessi alberi? Franceschini non può fare una leggina, per pagare i 100 euro del
potatore, anche 200 con la mancia, a Villa Corsini?
Accudiscono i
parchi pubblici di Roma, che ha la più grande estensione di verde in Europa, 80
giardinieri – gli ultimi rimasti di 800. Che non fanno i giardinieri, ma ingombrano
gli uffici dell’assessorato.
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