giovedì 23 marzo 2017

L’Europa è antipatica e anche dannosa

Le banche in crisi, da quattro anni ormai, sarebbero già state ristrutturate se a occuparsene fosse stata la Banca d’Italia invece della Bce? Sicuramente sì.
Il risparmio avrebbe abbandonato le banche, dove non è più assicurato? Il risparmio sarebbe stato punito, con gli interessi negativi e il bail-in? Sicuramente no – qui siano nella stupidità più che nella cattiveria.
L’accordo con la Libia sull’immigrazione illegale di massa sarebbe stato raggiunto se a occuparsene  fosse stato il governo italiano invece che la pletora europea? Sicuramente sì – l’aveva già fatto Berlusconi, quindi sette anni fa, con esito immediato.
Il debito italiano non sottoposto allo stillicidio di critiche tedesche e bruxellesi, nonché alle bacchettate della Bce, avrebbe avuto un esame di solvibilità fattuale e un rating migliore? Probabilmente sì. Eccetera.
L’economia si sarebbe già ripresa senza l’Europa? Sì.
Si celebrano i sessant’anni dei Trattati di Roma a Roma senza alcuna emozione in città e nel massimo disinteresse. Non ci sarà alcuna cerimonia pubblica. Si dice per motivi di sicurezza, in realtà perché non parteciperebbe nessuno: emoziona ancora sentire “Il Piave mormorò”, non si sa che pensare di Hollande, Merkel e soci – non c’è nemmeno uno straccio di musicista che abbia pensato d’illustrarsi con un inno europeo.
C’è disattenzione ma anche risentimento. I sondaggi dicono che il sentimento europeo non è mai stato vivo come in questa occasione, ma i partiti anti-Ue - magari europeisti, perché no -  raccoglierebbero oggi secondo gli stessi sondaggi il 60 per cento del voto.
L’Europa ha molte colpe. Ha – avrà – anche i suoi benefici, ma da tempo non si vedono. Non c’è del resto cosa che possa piacere dell’Unione Europa al comune cittadino, se non Schengen, il viaggio senza passaporto, e la moneta unica come biglietto unico.
Le colpe sono del resto peggiorate dalle evidenti parzialità - in fatto di banche, moneta, politiche fiscali, immigrazione - della Bce e della Commissione di Bruxelles: tra Nord e Sud Europa, tra Germania e Italia, tra eletti e reprobi.

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