Un arbitro non
dà un rigore alla Juventus in Milan-Juventus, la Juventus perde, la storia
finisce lì. Lo stesso arbitro dà un rigore alla Juventus in Juventus-Milan, il
Milan perde, Milano scatena il finimondo. Lo stesso Milan reduce da una
vittoria sul Sassuolo di cui l’arbitro è stato il pluriartefice.
O si prenda
l’Inter. L’arbitro non dà un rigore dubbio all’Inter contro la Juventus,
proteste accesissime, sui giornali di Milano, alla Rai, sulle tv, per una
settimana o due. L’arbitro non dà un rigore netto all’Atalanta all’inizio di
Atalanta-Inter, silenzio.
Dice: ma il
calcio non è una cosa seria. Non lo è come tutto in Italia. Ma tutto quello che
vive attorno al calcio lo è, il “Corriere della sera” per esempio, “La Gazzetta
dello Sport”, così come Rai Sport o le tv di Berlusconi.
Dice: è un
problema di Berlusconi, delle sue tv e della sua squadra. Questo è vero, Berlusconi
non riesce a vendere il Milan – se non a fantomatici cinesi, che al momento di
scucire si defilano. Forse per questo la concorrente Sky, avara di highlight non a pagamento, per Juventus-Milan
si è divertita a regalare gratis per un paio di giorni il tiro al bersaglio della
Juventus – si era giocato a una porta sola prima del rigore. Ma la Rai, cosa
c’entra?
È curioso che
il piemontese Urbano Cairo schieri i suoi giornaloni, “Corriere della sera” e
“Gazzetta dello Sport”, per la gazzarra milanista-milanese. Ma si può capire:
Cairo è torinista, presidente del Torino calcio. È del resto da qualche
decennio che Milano ha conquistato e svilito Torino, Fiat compresa – resiste
solo la Juventus, e questo non può essere.
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