lunedì 27 marzo 2017

Morire per Draghi

È come se la Bce volesse far fallire le banche venete inguaiate e il Monte dei Paschi, posponendone la ricapitalizzazione ora per uno ora per un altro motivo, ora senza motivo. Naturalmente non è così – ci sarà pure chi vuole il fallimento delle banche italiane ma non si espone. Sarà solo inefficienza o stupidità, ma è come se.
Insipienza non è, inimmaginabile - non riscontrabile peraltro in casi di default bancario in altri paese: la Bce discrimina molto. 
È senza precedenti questo traccheggiare interminabile. Non c’è nella prassi delle bache centrali, non c’è neppure nella non virtuosa storia dell’euro e della Bce.
Passi per Mps, che si è già mangiate due ricapitalizzazioni, da 5 miliardi nel 2014, da tre nel 2015, e ora ha bisogno di un’altra, ancora più sostanziosa delle due precedenti, nove miliardi. Ma le banche venete, con duecentomila veri soci, piccoli azionisti?
Le banche naturalmente non falliranno. Ma la crisi continua ha due effetti molto penalizzanti – non voluti? Uno è sui risparmiatori e gli stessi correntisti – nonché sui dipendenti, i numeri non sono da poco. L’altro, più beffardo, è sul debito pubblico, sul quale la crisi perpetuata delle banche si riverbera, sul suo costo.

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